"Hanno Determinato la Morte di Emanuele"

“È stato possibile individuare indizi univoci circa il fatto che abbiano compiuto una condotta violenta nella fase terminale degli eventi e in particolare la condotta che ha determinato l’evento della morte”.

È il dottor De Falco, procuratore capo della repubblica presso il tribunale di Frosinone, che spiega i motivi degli arresti di questa notte. Anche se, dice, molti elementi sono ancora da accertare, come la presenza o meno dell’oggetto contundente che avrebbe determinato la morte di Emanuele: “La non sufficiente chiarezza delle dichiarazioni rese ha portato a menzionare l’esistenza di oggetti contundenti, manganello e  tubolare, che non sono stati rinvenuti e sulla cui efficacia, ai fini della individuazione del decesso, le indagini non hanno raggiunto elementi certi”.

Quindi elementi concreti a loro carico ci sono ma c’è ancora molto fa investigare. Anche in riferimento al movente di questa azione delittuosa. Certo è che le persone fermate sono riconducibili ad ambienti delinquenziali e “non è da escludere – dice il procuratore - che abbiano in qualche modo inteso affermare una propria capacità e controllo del territorio”.

Ora c’è però da verificare se questa violenza gratuita è stata determinata, come è verosimile, da abuso di alcool e droga. Le indagini proseguono anche per accertare meglio il movente di questa aggressione. Se un’esplosione di violenza fine a se stessa o se possa essere stata motivata da altre ragioni ivi comprese quelle riconducibili all’equivoco iniziale della presenza di albanesi sul posto.

In ogni caso i fermati sono stati raggiunti dai Carabinieri presso un’abitazione in Roma dove si erano rifugiati dopo i fatti. Gli stessi, al termine degli atti di rito sono stati tradotti presso il carcere di Roma Regina Coeli a disposizione del Gip di Roma il quale deciderà sulla convalida dell'arresto.