Il Falò di San Marco

Come da tradizione si è acceso ieri sera il falò di San Marco.

 

Le fiamme hanno impiegato pochi minuti per illuminare piazzale San Giorgio. Siamo nel cuore della Ciociaria a Vico Nel Lazio.

 

Si tratta di un antico rito pagano che serviva per allontanare gli spiriti e per dare inizio alla primavera.

Gli anziani del paese raccontano che subito dopo il falò di San Marco, come da tradizione, finisce la transumanza ed i pastori tornano dall'agro pontino dove avevano portato le pecore al pascolo durante l'inverno.

 

In tanti i cittadini di Vico ed anche quelli dei paesi limitrofi come Collepardo e Guarcino che hanno assistito all’evento.


L'accensione del falò è stata eseguita dal sindaco di Vico Claudio Guerriero.

 

Questi ha ringraziato gli extra comunitari che con il loro lavoro hanno permesso che il fuoco fosse più imponente degli anni precedenti.

 

La novità di quest’anno infatti è stata proprio questa.

Generalmente il falò è preparato dai cittadini di Vico che portano le potature degli alberi delle olive. In questa fase è risultato importante il contributo degli extracomunitari che hanno ripulito la pista ciclabile dalla Fontana la Macchia fino al Campeggio di Collepardo.

 

I rovi delle piante di guercia che si trovavano ai lati della pista sono stati utilizzati per il falò. Sempre nella tradizione, una volta per realizzare l’enorme fuoco si andavano a tagliare i ginepri in montagna e, arrivati in paese, si prendeva un bicchierino di marsala. Poi si ripartiva per un nuovo viaggio.

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