Ciociaro il Miglior Olio al Mondo

L’olio più buono del mondo? Quello ciociaro ovviamente!

 

Primo classificato nel concorso internazionale “Armonia” la cui finalissima si è tenuta ieri a Cordoba In Spagna.

 

Tra gli extravergine della categoria Fruttato Medio a sbaragliare tutti è Americo Quattrociocchi col suo “Olivastro”. Si tratta di un Evo ottenuto da un’oliva “Itrana” raccolta perlopiù nella zona di Sonnino. La maestria e le ormai note straordinarie capacità di Americo Quattrociocchi l’hanno trasformata in un olio al top. Un esempio di come i ciociari, se vogliono, possono raggiungere traguardi eccezionali.

 

Quattrociocchi, in particolare, non è la prima volta che vince premi nei concorsi internazionali ai quali partecipa con la sua eccezionale “spremuta di olive”. Da quest’anno poi il suo frantoio ha chiuso la molitura a terzi e si è concentrato solo sulla qualità del proprio prodotto che vende per la maggior parte (70-80%) all’estero. Il frantoio si trova nelle campagne di Alatri in via Mole Santa Maria.

 

Anche un altro ciociaro al concorso internazionale: L’assaggiatore Vincenzo D’Ippoliti (foto a lato) del Panel Aspol Frosinone.

 

D’Ippoliti, tecnico esperto residente a Ceprano, ha fatto parte della giuria composta per metà da giudici italiani e metà spagnoli.

Proprio Italia e Spagna si contendono da sempre la vetta dei migliori oli al mondo.

 

Va però segnalato il secondo posto, in categoria fruttato intenso, un olio Croato.

 

Per il resto la parte del leone l’hanno fatta gli oli toscani da anni avvezzi a produzioni di altissima qualità.

 

Ma anche Veneto, Campania ed Umbria hanno sbaragliato i quotatissimi oli spagnoli.

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Commenti: 2
  • #1

    mario (giovedì, 11 maggio 2017 17:02)

    Pure qualche anno fa c'era un'azienda che aveva il miglior olio al mondo... poi si è scoperto che utilizzava olive che provenivano da chissà dove...

  • #2

    Ciccio Formaggio (venerdì, 12 maggio 2017 01:35)

    Beh, ci sono risaputamente due tipi di prodotto: quelli che si portano a concorso e quelli che si vanno effettivamente a vendere. E, badate bene, non è che le due cose coincidano proprio sempre sempre, eh. Chiaro che vincere un concorso del genere non è affatto banale, onore al merito a chi ci riesce quasi sistematicamente. Basta però non pensare che c'abbiano tutti l'anello al naso...