La Tangentopoli dell'Illuminazione

 

“l'inchiesta è molto vasta, quello che è emerso fino a questo momento è soltanto un aperitivo”.

 

Sono state queste le parole del procuratore della Repubblica di Avezzano Andrea Padalino Morichini in merito a quella che è stata già definita la tangentopoli della pubblica illuminazione.

 

L'inchiesta, ricordiamo è scaturita dalle dichiarazioni dell'imprenditore ciociaro Angelo Capogna il quale aveva fatto tutti i nomi di coloro che avevano ricevuto del denaro per ottenere gli appalti della pubblica illuminazione. Le indagini che hanno portato a 36 avvisi di garanzia, stanno proseguendo a ritmo serrato.

 

E proprio in questi giorni la procura ha scatenato un vero e proprio terremoto nella Marsica sequestrando ingenti quantità di denaro a numerose persone che avrebbero effettuato prestiti usurai a Capogna , o che in cambio di piaceri avrebbero ricevuto dall'imprenditore ciociaro cospicue somme di denaro.

 

Il procuratore della Repubblica di Avezzano ha dichiarato in un’intervista che Capogna è un accusatore molto attendibile. Tutte le sue dichiarazioni hanno trovato nel corso delle indagini, solide fondamenta. L'unico ad uscire fuori  da questa storia sarebbe stato un pm su cui il 43enne aveva puntato il dito. 

 

Capogna, secondo quanto dichiarato, aveva versato del denaro ad un terzo soggetto che avrebbe dovuto intercedere presso il magistrato. In realtà quel denaro, negli uffici della procura non sarebbe mai arrivato. L'intermediario di cui si conoscono le generalità avrebbe tenuto per sé tutto quel denaro.

 

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