La Videocon non è Radioattiva

Tutto è cominciato da un articolo di giornale.

 

Un quotidiano locale ha ipotizzato l’interramento di Polonio sui terreni Videocon.

 

 

Da qui è partita l’indagine dei carabinieri.

Una prima fase degli accertamenti si è concentrava sull’aspetto documentale. La peculiarità del Polonio, difatti, è la sua tracciabilità. Trattandosi infatti, di un elemento poco disponibile in natura, si ottiene normalmente per mezzo di un bombardamento del bismuto con neuroni ottenuti in un reattore nucleare.

 

Ogni partita di materiale fissile ha una sua precisa “identità”, una codifica, in grado di indicare con esattezza provenienza e periodo di produzione. La documentazione di identità segue, inoltre, il Polonio in tutti i suoi vari passaggi rendendo di fatto impossibile che esso possa circolare lecitamente “in sordina” e senza seguire il previsto iter burocratico.

 

Successivamente i carabinieri hanno richiesto l’intervento sul posto di personale specializzato nell’effettuazione di misurazioni ambientali per la ricerca di sostanze radioattive (Alfa – Beta – Gamma). Nel mese scorso la Sezione Arpa Lazio di Viterbo – Servizio Agenti Fisici, Aria, Impianti e Rischi Industriali, hanno eseguito le misurazioni radiometriche presso lo stabilimento industriale ex Videocon sito in località Fratta Rotonda di Anagni.

 

Pochi giorni fa è arrivata la tanto sospirata relazione nella quale si attesta che nei luoghi esaminati non si rilevavano eccessi di radioattività.

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Commenti: 1
  • #1

    cittaduno (martedì, 04 luglio 2017 16:52)

    Meno male ogni tanto qualche buona notizia.