Morganti le Verità della Perizia

L'autopsia non basta ad inchiodare il responsabile dell'omicidio, anzi.

 

Emanuele Morganti, il giovane massacrato di botte dal branco davanti la discoteca Mirò di Alatri, resta senza un colpevole.

 

Secondo l'autopsia infatti il giovane sarebbe deceduto a causa di un...

urto violento contro un ostacolo fisso e rigido. Potrebbe essere il montante traverso di uno sportello chiuso di una macchina. E' quanto emerso dai risultati della perizia depositata nei giorni scorsi dal medico legale in procura. ll consulente avrebbe evidenziato anche lesioni che sarebbero riconducibili ad un bastone o un manganello. Il giovane sarebbe caduto rovinosamente sullo sportello di una vettura proprio a seguito dei colpi ricevuti dal branco.

 

Nella caduta avrebbe battuto violentemente la testa. Da qui la gravissima emorragia che lo avrebbe condotto al decesso. Nella perizia inoltre si evince che Emanuele sarebbe stato prima immobilizzato e poi colpito a morte. Una tesi che è emersa in quanto il giovane avrebbe riportato ecchimosi e numerose lesioni dietro la nuca, sugli arti inferiori e sulle spalle.

 

Ciò sta a significare che il ragazzo avrebbe cercato di coprirsi il volto con le braccia lasciando scoperte quelle zone del corpo massacrate dai lividi. Al momento i tre giovani arrestati, vale a dire Mario Castagnacci, Paolo Palmisani e Michel Fortuna si trovano rinchiusi nel carcere di Regina Coeli con la pesante accusa di omicidio volontario. Ma la procura si aspettava che la perizia sul corpo evidenziasse il colpo che avrebbe causato la morte di Emanuele.

 

Ora se la morte è arrivata da una sua caduta all'indietro, benchè questa sia stata causata da un pugno da parte di uno dei suoi aggressori, l'accusa rischia di trasformarsi in omicidio preterintenzionale. Insomma chi l'ha colpito voleva ferirlo ma non ucciderlo. In termini processuali e di pene siamo in una fattispecie completamente diversa. Chi chiedeva una pena esemplare, per gli assassini di Emanuele, rischia di rimanere deluso.

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Commenti: 12
  • #1

    Ahah (giovedì, 31 agosto 2017 09:31)

    Quindi in sostanza ragazzi che andate nei locali, quando parcheggiate la vostra auto, fate attenzione a non farlo nelle vicinanze del locale. Abbiate cioè il sentore che da lì a poco qualche buttafuori potrebbe senza motivo cacciare a calci e pugni un ragazzo innocente e successivamente rincorrerlo in una ventina sferrandogli mazzate con armi d'acciaio, calci, pugni e sputi davanti a circa duecento testimoni oculari, per circa una mezzora, ma lo "sportello" della vostra auto potrebbe ucciderlo.
    Immagino che arresteranno il proprietario dell'auto ora.
    Come dire, è l'ultimo bicchiere che mi ha fatto male, non i venti bicchieri precedenti.

    Quindi mi sembra che il caso sia risolto e chiuso a quanto pare.
    Non si finisce mai di imparare nella vita.

  • #2

    donna io (giovedì, 31 agosto 2017 11:14)

    CONCORDO CON POST 1
    AGGIUNGO " CHE SCHIFO " TRA POCO ALLORA USCIRANNO E SARANNO LIBERI DI CONTINUARE LA LORO VITA DI SPACCIATORI
    COMPLIMENTI ITALIA

  • #3

    cinico (giovedì, 31 agosto 2017 11:39)

    Mi associo. E anch'io non vorrei che la perizia che sostiene che è la rovinosa caduta a terra la responsabile del fatto, venga impugnata per liberare i colpevoli da tutte le malefatte! Giustissimo l'esempio di ahah dei bicchieri. Non vorrei che venga considerato solo l'ultimo bicchiere come responsabile della sbornia ma anche i precedenti 20 che ne hanno decretato e generato lo stato.
    Non stiamo parlando di caduta fortuita ma indotta da spacciatori beccati con 300 dosi e rimessi in libertà che hanno gonfiato di botte, calci, pugni e mazze di ferro in modo infame e vigliacco un solo ragazzo tra l'altro innocente.

  • #4

    eden (giovedì, 31 agosto 2017 13:21)

    Ma dove cazzo viviamo che cazzo di società e' questa ho schifo di essere italiano non mo sento più rappresentato dallo stato. Vado via

  • #5

    giusto!!!! (giovedì, 31 agosto 2017 13:39)

    Qua ormai conviene pittarci la faccia presentarci come profughi e ti danno albergo, da magnà, piscina, 35 euro al giorno non paghi bollo canone rai e sti cazzi. spacci droga e se ti beccano ti mandano a casa a mette due firme ogni tanto. Vivi bene e vaffanculo a chi paga le tasse.Impariamoci pure noi!!!

  • #6

    antonio colasanti (giovedì, 31 agosto 2017 17:26)

    non resta che chiedere scusa ai tre galantuomini

  • #7

    Marco (giovedì, 31 agosto 2017 17:32)

    Resta il fatto che se non ci fosse stata la rissa da parte del branco, il povero Emanuele sarebbe ancora vivo.

  • #8

    Jennifer (giovedì, 31 agosto 2017 22:39)

    Chissà se fosse stato figlio di un avvocato super conosciuto. ..di un giudice. ..di un magistrato...di un politico. ..col cavolo che tiravano in mezzo queste scuse...
    Certo che oggi giorno la vita vale davvero zero!
    Lo so è brutto da dire ma li aspetterei fuori e rifarei provare a loro la stessa scena che hanno fatto provare ad Emanuele..tanto poi è colpa della macchina parcheggiata li!

  • #9

    Ilaria F. (venerdì, 01 settembre 2017 01:36)

    Non ho parole per questa legislazione italiana che ci tutela sempre poco e male. Come tutti coloro che ti amano continueremo a batterci nell'attesa di una pena singolare, ma soprattutto certa, affinché gli assassini marciscano in carcare tutto il resto dei loro giorni. EMANUELE VIVE !!!

  • #10

    Ila (venerdì, 01 settembre 2017 09:19)

    Che schifo.E questi animali hanno anche una " difesa" che trova loro i cavilli x uscirne puliti il più possibile.Povero Emanuele.Speriami che ci pensi la vita a farla pagare agli infami che lo hanno portato alla morte e agli infami che sono stati a guardare senza fare niente .

  • #11

    Ahah (venerdì, 01 settembre 2017 13:15)

    Spero di non sbagliarmi ma, leggendo qua e la ho il sentore che gli inquirenti si stiano prendendo il giusto tempo per valutare con la massima diligenza del buon padre di famiglia la situazione. Qui c'è un ragazzo innocente morto pestato dal branco indifferente e vigliacco. La speranza che nutro è che non si facciano porre alla sovranità di un pezzo di carta redatto da una perizia tecnica che per ragioni di legge deve attestare l'ultimo evento immediatamente prima del decesso, ma elabori una condanna considerando la totalità degli elementi e mettendo sulla bilancia la completezza degli eventi che tutti insieme hanno portato alla morte di Emanuele. Lo dobbiamo ad Emanuele.

  • #12

    fanfera pier luigi (domenica, 03 settembre 2017 18:43)

    cci sarà un processo e la Magistratura con una Giuria Civile emetteranno Sentenza. State tranquilli i gradi di Giudizio son -TRE,