Fiamme al Termocombustore

Un incendio che ha messo davvero paura.

 

Si tratta di quello al termocombustore di san Vittore nel Lazio.

 

È partito nel tardo pomeriggio di ieri. Una colonna di fumo nero ha invaso la zona...

Il sindaco del paese ha emanato un’ordinanza di chiusura delle scuole ed il divieto di raccogliere frutta e verdura. In particolare è stato chiuso il plesso scolastico di San Cerario. Per ora si tratta solo di una misura precauzionale in attesa che si conosca di che tipo di inquinamento si è trattato.

 

I tecnici dell’arpa Lazio si sono recati sul posto ed hanno effettuato prelievi. Per martedì 31 ottobre presso l'assessorato all'Ambiente della Regione Lazio è stato convocato il tavolo tecnico, per procedere ad una valutazione dettagliata.

 

Intanto già nella mattinata odierna saranno analizzati i dati delle centraline più prossime all'impianto per procedere così alla valutazione di eventuali impatti sulla qualità dell'aria. Si procederà anche ad effettuare un campionamento attraverso una centralina mobile ad alto volume. 

 

Le associazioni ambientaliste però sono sul piede di guerra. Secondo Fare Verde “l'inceneritore di San Vittore del Lazio è pericoloso per la popolazione e per l'ambiente. Lo abbiamo detto alla Regione Lazio durante la conferenza dei servizi e da un orecchio c’è entrato e dall'altro c’è uscito”.

 

Fare verde ha anche protestato contro l'apertura della terza linea d'incenerimento. “Abbiamo fatto ricorso al Tribunale del TAR di Latina e il ricorso va per le calende greche” dicono, preannunciando la richiesta d’intervento alla magistratura che dovrà accertare se si sia trattato di “un incidente, un fatto doloso o un errore umano”.


In serata è arrivata la comunicazione dell'assessore regionale all'ambiente Mauro Buschini: “I tecnici di Arpa mi informano che i dati analizzati dall’agenzia Regionale sulle centraline della rete di qualità dell'aria di Cassino e sulle centraline di monitoraggio dell’impianto di termocombustione localizzate a San Vittore e Cervaro hanno fatto registrare valori ampiamente sotto i limiti previsti dalla normativa vigente, anche nelle ore immediatamente successive all'incendio. Per quanto riguarda i microimquinanti, invece, sarà necessario attendere i tempi tecnici previsti relativi al campionamento e alle successive analisi in laboratorio”.

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