Rapina in Gioielleria. Processo per Quattro

Assalto armato alla gioielleria "Campoli" a Tecchiena di Alatri, quattro persone rinviate a giudizio.

 

La rapina fruttò un bottino del valore di 250 mila euro.

 

Rapinatori indiiduati da intercettazioni telefoniche.

Siamo nel settembre del 2014. I malviventi con il volto coperto da un passamontagna ed armati di pistola, dopo aver colpito con un schiaffo in faccia il titolare lo costrinsero a consegnare loro tutti i preziosi. Subito dopo aver arraffato il bottino la banda fece sparire le proprie tracce.

 

Ma per i carabinieri il colpo di fortuna arrivò proprio mentre stavano seguendo una operazione antidroga denominata "Vetus". Da una intercettazione telefonica qualcuno aveva parlato di una consegna di preziosi presso "un compro oro" della capitale.

 

Da qui l’ipotesi che si stesse parlando della gioielleria di Tecchiena. Ascoltando la conversazione l'ignoto interlocutore aveva detto di aver avuto paura di prendere l’auto perché temeva qualche controllo su strada da parte delle forze dell'ordine e che aveva preferito viaggiare in treno con la moglie.

 

Gli investigatori giunti nel negozio di Roma avevano trovato alcuni bracciali che facevano parte della refurtiva. Ma il grosso dei gioielli si era volatilizzato nel nulla. Gli investigatori avevano ipotizzato che potevano essere stati acquistati e rivenduti utilizzando falsi documenti.

 

Da quella intercettazione era venuti fuori via via i nomi di Antonio Di Mario 35 anni di Ceccano, Marianna D’Emilio 55 anni, Pasquale Cimonte ceccanese di 48 anni e due albanesi.  In udienza preliminare sono finiti tutti alla sbarra con le accuse a vario titolo di rapina e ricettazione in concorso. Prima udienza il prossimo febbraio.

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