Morganti. Il Processo non Parte

Il processo per l’omicidio di Emanuele Morganti non è neppure iniziato.

 

Si perché la sede del tribunale di Frosinone non sarebbe idonea a celebrarlo.

 

Questa la richiesta

avanzata dai difensori degli imputati. Secondo loro il giudice non potrebbe decidere in serenità così come i testimoni non potrebbero riferire in un clima tranquillo, per questo hanno richiesto di spostare il processo altrove. Dopo una breve camera di consiglio il Giudice per le udienze preliminari ha rinviato la questione alla Corte di Cassazione.

Sarà quest’ultima che dovrà decidere se il processo dovrà essere celebrato a Frosinone o altrove.

 

In effetti, questa mattina proprio il tribunale di Frosinone era stato preso d’assalto da decine di amici e parenti di Emanuele (vedi foto).

 

Questi avevano anche affisso all’ingresso del tribunale degli striscioni (foto in alto) in cui chiedevano una condanna severa per gli imputati. Il tribunale era letteralmente blindato dalle forze dell'ordine.

 

Per l’udienza si è scelto di utilizzare l’aula della corte d’assise al primo piano dove ci sono le gabbie per gli imputati e dove questi possono accedere dall’ingresso retrostante del tribunale. L’ingresso all’aula stessa era bloccato da una fila di tavoli messi di traverso e dalla vigilanza attenta dei carabinieri. Tutto fermo quindi in attesa che la cassazione si pronunci in merito alla richiesta dei difensori.

Emanuele Morganti è stato massacrato dal branco a calci e pugni in pieno centro ad Alatri.

 

Gli imputati sono Mario Castagnacci, 27 anni, Paolo Palmisani, 24, e Franco Castagnacci, 50, tutti di Alatri, e Michel Fortuna, 25, di Frosinone.

 

Secondo l’accusa hanno agito: “sotto l'effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti, per futili motivi verosimilmente connessi ad un banale litigio inizialmente avvenuto all'interno del locale Mirò music club sito in Alatri e poi sfociati in una sorta di esaltazione collettiva con intenti emulativi dei comportamenti altrui”.

 

Emanuele è stato aggredito a più riprese “in almeno tre episodi in zone diverse della piazza antistante il locale, in un lasso temporale ristretto, con una escalation di violenza e ferocia”.

 

Tutta Italia ha seguito la vicenda. Alatri è stata infatti letteralmente occupata dai giornalisti delle testate nazionali in cerca della verità. Quest’ultima è stata ricostruita dalla procura ascoltando le decine di testimoni presenti al massacro del giovane Emanuele.

 

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Commenti: 11
  • #1

    MAH (venerdì, 16 febbraio 2018 11:42)

    ANNAMO BENE.... MA PROPRIO BENE
    MA CHE SIGNIFICA NON E' LA SEDE IDONEA....
    DOVE LO VOGLIONO SVOLGERE ?? NEL SALOTTO DI CASA LORO ??
    CHE PENSAVANO DI TROVARE GLI ACCLAMATORES DI SAN SISTO A ELOGIARLI ???

  • #2

    certo (venerdì, 16 febbraio 2018 12:03)

    Dice l'avvocato difensore, " il Giudice non potrebbe decidere in serenità". Ma caro Avvocato, mi dice come hanno deciso i suoi assistiti la sera del fatto? Avvocato, mi faccia il piacere, si faccia dare la chiave della prigione e butti la chiave della dalla cima di Cacume.

  • #3

    mmm (venerdì, 16 febbraio 2018 13:35)

    capisco che questi avvocati cercano pubblicità, ma quando rientrano a casa cosa dicono a figli e mogli? CHE STANNO cercando di far uscire di galera degli assassini?
    puo darsi che riuscite a far dare il minimo della pene ma poi con quale spirito vi guarderete allo specchio la mattina mentre vi fate la barba?

  • #4

    01 (venerdì, 16 febbraio 2018 13:37)

    La legge funziona solo se sei un delinquente,

  • #5

    ... (venerdì, 16 febbraio 2018 13:40)

    si chiama "legittima suspicione", ossia quando c'è il sospetto che un processo possa essere influenzato da circostanze ambientali, può essere spostato in altra località.
    anche in altri paesi europei funziona così, si può essere d'accordo o meno, ma questo è quel che dice il codice penale.

  • #6

    Chissa’... (venerdì, 16 febbraio 2018 13:41)

    se dentro il Miro’ sia gli imputati che i loro testimoni si troverebbero a loro agio e sereni nelle loro esposizioni.
    Potrebbe essere un’idea ...

  • #7

    Purtroppo (venerdì, 16 febbraio 2018 13:43)

    a Emanuele, quella sera, la “legittima suspicione” non è stata applicata.

  • #8

    Cittadino (venerdì, 16 febbraio 2018 13:46)

    Anche per Emanuele il codice penale parlava chiaro. Non si può uccidere eppure ... chi gli piaceva o no... l’hanno ammazzato lo stesso.

  • #9

    Mario (venerdì, 16 febbraio 2018 19:27)

    Insinuare che il giudice non e' imparziale non e' reato anche quello?

  • #10

    Io (venerdì, 16 febbraio 2018 19:30)

    Questa é l Italia...CHE VERGOGNA

  • #11

    Sec (sabato, 17 febbraio 2018 14:27)

    La cosa importante, se ritenuti colpevoli gli imputati, sarà la condanna esemplare. Da scontare fino all'ultimo secondo. Senza sconti di sorta. Se questo servirà a dare serenità maggiore a chi deve giudicare, ben venga.