Sequestrato il Patrimonio dell'Usuraio

Provvedimento patrimoniale emesso dal Tribunale di Frosinone nei confronti di un imprenditore di Ferentino.

 

L’uomo infatti è stato condannato per usura.

 

Le indagini della guardia di finanza hanno passato sotto

la lente di ingrandimento tutti quei soggetti pluripregiudicati che vivono in Ciociaria e palesano un tenore di vita sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

 

Nel caso di specie, sono stati eseguiti mirati accertamenti bancari e patrimoniali, che hanno permesso di ricostruire, nel tempo, l’evoluzione della consistenza del patrimonio immobiliare e mobiliare, acquisiti dal pregiudicato e allo stesso riconducibili attraverso lo schermo di alcuni familiari e di una società immobiliare della quale lo stesso è risultato essere amministratore di fatto.

 

Tali risultanze sono state successivamente confrontate con i redditi dichiarati negli ultimi anni dal soggetto investigato, rilevando così  una consistente sproporzione patrimoniale, non giustificabile sulla base dell’attività economica svolta.

 

Parallelamente, le Fiamme Gialle sono riuscite a delineare compiutamente anche il profilo criminale e la pericolosità sociale del medesimo, acquisendo in tal modo tutti gli elementi necessari per consentire alla locale Procura della Repubblica di richiedere l’applicazione delle misure di prevenzione di carattere reale ai sensi del Codice Antimafia (D.Lgs. n. 159/2011).

 

Infine, accogliendo  in pieno la richiesta formulata dall’A.G., il Tribunale di Frosinone ha disposto il sequestro finalizzato alla confisca del patrimonio riconducibile direttamente e/o indirettamente all’imprenditore ciociaro, consistente in n. 18 unità immobiliari, n. 18 terreni, un’autovettura oltre a conti correnti e a quote societarie per un valore complessivo che supera i 5 milioni di euro.

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Commenti: 2
  • #1

    ... (martedì, 27 febbraio 2018 12:52)

    un altro bravo ed onesto cittadino, uno di di quelli che va in giro a strillare "prima gli italiani!"

  • #2

    01 (martedì, 27 febbraio 2018 18:45)

    E c’è ne sono ancora molti, un bravo agli investigatori continuate così