Battle of Nations

I cavalieri Russi le hanno menate a tutti.

 

Sono loro ad aver prevalso nella battaglia delle nazioni.

 

Battle of the Nations, per la prima volta in Italia, si è tenuta al

Castello di Santa Severa alle porte di Roma. Circa 2000 gli spettatori giunti da tutta Italia e da tutto il mondo, appassionati di medioevo e rievocazione storica e scherma medievale, che hanno affollato le tribune dell’arena ma anche il piazzale del castello e il cortile antistante.

Decine e decine di espositori, in prevalenza mastri artigiani che vendevano armi ed armature, ma anche gioielli e creazioni.

 

Gruppi musicali tradizionali e sbandieratori hanno intrattenuto durante le pause dei combattimenti.

 

I visitatori hanno potuto anche approfittare dell’evento per conoscere il

castello ed i due piccoli musei adiacenti, inoltre erano presenti delle aree di gioco per bimbi e degli schermidori professionisti che insegnavano i fondamenti della nobile arte.

Il vero spettacolo si è tenuto però nell’arena dove si sono affrontate ben 35 nazionalità, tra cui la squadra nazionale italiana che però è stata eliminata al 3° giorno non prima di aver dato una sonora sconfitta ai rivali svizzeri!

A trionfare in praticamente tutte le categorie sono stati i Russi seguiti dagli Ucraini che hanno letteralmente “arato” i propri avversari.

Particolarmente impressionanti gli scontri in cui si sono battute squadre di 21 partecipanti per un totale di 42 guerrieri in mischia.

 

Molti dei partecipanti sono rimasti contusi e hanno dovuto ricorrere alle cure dei paramedici, poiché sebbene le armi non siano affilate e sotto le armature vengano indossate protezioni moderne, i combattimenti sono reali e non sono mancati momenti in cui si è potuto assistere ad armi spezzate e guerrieri costretti ad abbandonare il gioco in barella.

 

Uno sport vero e vivo di puro contatto, ancora poco conosciuto ma che sta diffondendosi sempre di più rispetto agli anni scorsi e che nonostante la “violenza” proposta riesce ad unire tutti i partecipanti in uno spirito di fair play eccezionale e persino i sostenitori che sono rimasti fianco a fianco a tifare la propria squadra senza bisogno di barriere divisorie a differenza di altri sport come ad esempio il calcio.

 

 

Francesco Digiorgio

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