In Carcere per un Cremino

Accusato dell’omicidio della moglie non ha mai scontato la pena in carcere, invece per aver rubato un gelato da una macchinetta erogatrice è finito tra le sbarre.

 

Lui è Emiliano Frocione, (nella foto) nel settembre

2014 uccise la coniuge Alessandra Agostinelli (in foto) con tredici coltellate.

 

L’episodio del gelato si è invece verificato in una casa di cura di Cassino dove l’uomo, che soffre di patologie psichiatriche, sta seguendo un percorso riabilitativo.

 

Nel luglio scorso, i giudici della Corte di Appello di Roma, riconoscendogli l’attenuante della provocazione, avevano ridotto la pena da 18 a 14 anni di reclusione. Ed erano stati proprio i magistrati capitolini a respingere la richiesta di far tornare l’uomo in carcere.

 

Invece per aver preso un "cremino" il 37enne di Alatri è stato trasportato nel penitenziario di via Sferracavalli nella città martire. A far scattare l'arresto la procura generale che ha avviato la procedura per la detenzione.

 

Il regime carcerario, a detta dell’avvocato Enrico Pavia difensore di Emiliano Frocione, potrebbe causare un peggioramento delle condizioni psichiatriche dell’uomo già fortemente provato.

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Commenti: 3
  • #1

    Evviva (venerdì, 25 maggio 2018 09:57)

    Un plauso alle leggi che i nostri politici, a seguito del voto popolare che li ha investiti, sono stati capaci di esprimere.

  • #2

    la legge. (venerdì, 25 maggio 2018 18:01)

    Giusto un frocione poteva uccidere una bellissima ragazza come lei. Riposa in pace stella.
    Ma i manicomi quando li riapriamo?

  • #3

    Rat (sabato, 26 maggio 2018 14:35)

    Cure riabilitative a spese di chi? Ma una sedia elettrica non costava meno