Blitz al Bunker della Coca

Una vera e propria casa bunker.

 

Inaccessibile anche per le forze dell’ordine.

 

Da qui avevano avviato la loro piazza dello spaccio.

Siamo a Monte San Giovanni Campano. Stamattina il blitz dei carabinieri che hanno stretto le manette ai polsi di cinque persone. Tutti sono ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

 

I carabinieri durante l’indagine hanno raccolto numerose prove a loro carico, tra cui anche le riprese di alcune videocamere con le quali hanno filmato l’attività illecita dei cinque.

Cocaina, hashish e crack le droghe che venivano commercializzate nel bunker di Monte san Giovanni Campano.

 

Una struttura super protetta: una sola via di accesso. Recinzione su tutto il perimetro. Telecamere in ogni angolo.

 

Dalla casa venivano poi avvisati anche complici nelle abitazioni vicine della presenza dei "Sorani" (così venivano definiti i carabinieri, per via del fatto che facevano capo alla compagnia di Sora).

Una struttura super protetta insomma. Di qui il nome dell'operazione: "Assedio". Per questo anche il quantitativo di droga sequestrata non è molto alto. Gli spacciatori hanno fatto in tempo a disfarsi di parte dello stupefacente mentre i carabinieri facevano irruzione. (notizia in aggiornamento)

In manette è finita un'intera famiglia: madre, padre e figlio, tutti dediti allo spaccio e che vivevano nella stessa casa "visitata" oggi dai carabinieri. Più altre due persone che si occupavano di procurare i clienti. Gli arrestati sono:

 

1. B.G., classe 1967, domiciliato a Monte San Giovani Campano (FR), già censito “oltre che per reati analoghi anche per quelli contro la persona, estorsione, rissa, minaccia a P.U. ed avvisato orale”;


2. V.T., classe 1966, domiciliata a Monte San Giovani Campano (FR), già censita “oltre che per reati analoghi, anche per estorsione, minaccia ed avviso orale”;

3. B.M., classe 1963, domiciliato a Monte San Giovani Campano (FR), già censito “oltre che per reati analoghi, anche per estorsione e minaccia”;

 

4. C.F., classe 1975, domiciliato a Monte San Giovani Campano (FR), già censito per stupefacenti;

 

5. S.S., classe 1978 cittadino albanese, domiciliato a Monte San Giovani Campano (FR), già censito “oltre che per reati analoghi, anche per rissa e lesioni personali”.

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Commenti: 3
  • #1

    Pi (giovedì, 27 settembre 2018 11:32)

    Le punizioni devono essere esemplari se veramente si vuole fermare lo spaccio, non la farsa di arresti domiciliari

  • #2

    paolo (giovedì, 27 settembre 2018 12:31)

    Togliamo il denaro contante da mezzo. Scomparirà prostituzione, droga, tangenti, corruzione, evasione fiscale.

  • #3

    ALEX (venerdì, 28 settembre 2018 08:21)

    Paolo hai perfettamente ragione...tutti con le carte di credito