Blue Whale. Il Gioco della Morte

Cinque ragazzine ciociare coinvolte nel Blue Whale, quel gioco macabro che arriva dalla dalla Russia che istiga al suicidio.

 

Si tratta di una sfida nella quale bisogna superare prove che mettono a repentaglio la propria vita.

Il gioco si articola a tappe. Ogni volta che se ne supera una si passa all'altra sempre più pericolosa. Ma alla conclusione non c'è un vincitore ma soltanto la morte. I partecipanti del Blu Whale finiscono col togliersi la vita.

 

La vicenda risale ad alcuni giorni fa quando una donna residente nella provincia ciociara, aveva notato che la figlia di undici anni si era tagliata un braccio con la lametta. Con quell'oggetto aveva scritto la parola morte.

 

Preoccupata da quella scritta la donna, dopo aver sequestrato il cellulare alla ragazzina si era rivolta all'avvocato Luca Solli.

 

La bambina dietro sollecitazione del legale ha confessato che a muovere le fila di quel gioco era un ragazzo residente nel nord Italia e che si era inserito in uno dei suoi gruppi whatsapp ( da indagini portate avanti in tal senso è emerso che altre bambine ciociare tutte sugli undici anni risultavano registrate nel gioco).

 

Secondo le indiscrezioni trapelate il ragazzo, poco più che ventenne, aveva il ruolo di "curatore". Era lui dunque che indicava di volta in volta le singole sfide da affrontare. Tra gli ostacoli previsti procurarsi grossi tagli sul corpo, sporgersi da grandi altezze, sdraiarsi sulle rotaie mentre il treno è in transito ecc.

 

A seguito della denuncia presentata dall'avvocato Solli, il giovane è stato iscritto sul registro degli indagati per istigazione al suicidio. Al momento si sa che una delle questure del nord sta indagando sul questa persona che farebbe parte di una vera e propria organizzazione che punta sulla emulazione.

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Commenti: 9
  • #1

    MAH (mercoledì, 06 febbraio 2019 10:19)

    IN CHE SOCIETA' VIVIAMO...
    NOI POVERI GENITORI E I NOSTRI FIGLI

  • #2

    ... (mercoledì, 06 febbraio 2019 11:34)

    magari hai anche ragione, però meglio farebbero i genitori a tenere sempre gli occhi aperti e, soprattutto, dialogare coi propri figli, invece di perdere tempo davanti alla TV o al bar sotto casa.
    per certi versi, ognuno ha i figli che si merita.

  • #3

    cittadino incazz.......... (mercoledì, 06 febbraio 2019 14:50)

    i genitori !!! mestiere difficilissimo oggi possono tenere tutti gli occhi aperti di questo mondo che il problema non si risolve facilmente, si si riduce senza meno il problema ma la colpa e di internet dei telefonini dei social che per essere alla pari degli altri ragazzi sfidano il pericolo per la loro adrenalina e ad un povero genitore deve sempre pregare affiche il proprio figlio/a la sera rientri a casa cosa che ci auguriamo sempre tutti perche un figlio e la cosa piu preziosa del mondo.

  • #4

    Esatto#4 (mercoledì, 06 febbraio 2019 17:28)

    Per I scribani non fate I moralisti de c.... e lavateve li panni a casa vostra.

  • #5

    Marilu' (mercoledì, 06 febbraio 2019 19:52)

    Purtroppo oggi molti ragazzi ne sanno più dei loro genitori su internet e non è facile capire quello che fanno,quindi bisogna studiare sempre nuovi filtri, nuovi parental control. MA SOPRATTUTTO CHE POSSANO AVERE UN DIALOGO APERTO.

  • #6

    ... (giovedì, 07 febbraio 2019 09:17)

    il fatto di saperne più dei genitori per quanto riguarda gli stramaledetti "social" significa poco. resto della mia idea : molti genitori (come alcuni che conosco di persona) hanno un rapporto superficiale e distratto coi propri figli, s'accontentano che vadano bene a scuola e basta, come fosse l'unica cosa che conta.
    internet, di per sè, non ha alcuna colpa.
    occhi attenti e soprattutto tanto dialogo, questo ci vuole.

  • #7

    Marco (giovedì, 07 febbraio 2019 10:07)

    La colpa è di noi genitori. A cosa servono i cellulari a bambini di 10 anni??
    Con i figli bisogna parlare e non farli stupidire davanti agli smartphone.
    I telefonini possono essere utili solo, eventualmente, per rintracciare il figlio... che poi a quell'età i figli non vanno in giro da soli ma sempre accompagnati dai genitori. E allora a cosa serve dare a un bambino uno smartphone e soprattutto con la connessione a internet? Questi telefonini in mano ai nostri figli servono solo per farli isolare e farli vivere in un mondo virtuale che non ha nulla a che vedere con quello reale.
    Noi siamo cresciuti senza cellulare, e se è anche pur vero che erano altri tempi, bisogna anche dire che prima le cose succedevano lo stesso, ma non si sapevano. Mentre oggi qualunque cosa succeda viene subito postata su internet, sui social, inviata tramite wathapp, ecc...
    Io ho un figlio piccolo che va alle elementari, ma già vedo alcuni suoi amici più grandi (ma sempre delle elementari) che hanno lo smartphone in mano. E mi domando a cosa gli serve???
    So bene che un domani anche mio figlio, per non sentirsi da meno, me lo chiederà... ed ecco allora che se tutti i genitori fossero compatti a non dare il cellulare ai propri figli (anche perché di fatto non gli serve) credo che sarà possibile avere un dialogo con i figli e trovare il tempo per stare insieme a loro.
    Meditiamo tutti.

  • #8

    ... (giovedì, 07 febbraio 2019 10:23)

    Marco, sottoscrivo in toto le tue parole.

  • #9

    Anonimo (lunedì, 20 aprile 2020)

    Ai genitori dico: “Utilizzate il vostro tempo per manifestare con i fatti l’amore per i vostri figli, inculcare in loro l’amore per per se stessi, per la vita, per il prossimo e trasmettere valori morali solidi. Così loro potranno resistere alle insidie del malvagio.