Processo Morganti. Teste Indagato

Processo Morganti, una teste finisce sul registro degli indagati per reticenza.

 

I troppi "non so" e "non ricordo" hanno esacerbato il presidente della Corte Giuseppe Farinella il quale ha dichiarato che essendo 

emersi gravi indizi di colpevolezza ha informato il pubblico ministero di proseguire nelle indagini. A seguito del comportamento reticente della teste la madre di Emanuele Morganti fuori dall'aula ha cominciato ad inveire nei confronti della testimone che non aveva voluto collaborare con la magistratura.

 

I familiari si sono stretti intorno alla donna cercando di calmarla. Comprensibile la reazione di mamma Lucia straziata dal dolore per la morte del figlio. Emanuele ucciso dal branco il 24 marzo del 2017 aveva soltanto venti anni, un'età fatta di progetti e aspettative.

 

Invece a causa di futili motivi il ragazzo ha perso la vita. La donna adesso vuole soltanto che sia fatta giustizia. Tornando al processo c'è stata anche una dichiarazione che avrebbe aggravato la posizione di Michel Fortuna, il 25enne di Frosinone che insieme a Paolo Palmisani, Mario e Franco Castagnacci deve rispondere di omicidio volontario.

 

La teste ha raccontato in aula di aver visto l'imputato sferrare il colpo che ha fatto cadere Emanuele sul montante della vettura. Ma gli avvocati difensori hanno sollevato una serie di eccezioni che hanno fatto cadere più volte la ragazza in contraddizione. Prossima udienza il 28 marzo. La famiglia Morganti è rappresentata dagli avvocati Enrico Pavia e Pietro Polidori.

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