Processo Morganti Teste Sotto Pressione

Processo Morganti, testimone sotto torchio.

 

Giovanni Maugeri, ex buttafuori del Mirò di Alatri è stato ascoltato dalla Corte presieduta dal giudice dr Giuseppe Farinella per oltre otto ore.

 

Ieri mattina il teste che non si

era presentato precedentemente in aula è stato accompagnato dai carabinieri. L'uomo, di 30 anni e residente a Frosinone, ha ripercorso con la memoria le fasi più salienti di quella tragica sera quando Emanuele Morganti venne colpito a morte dal branco per futili motivi.

 

Il testimone ha puntato l’indice su Michel Fortuna, Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, tutti detenuti in carcere per il reato di omicidio volontario. A detta del testimone i tre avevano preso a calci e pugni il ventenne di Tecchiena fino a farlo barcollare e cadere a terra.

 

Franco Castagnacci, anche lui in carcere con l’accusa di omicidio volontario in concorso, viene tirato in ballo soltanto nella scena in cui Gianmarco Ceccani, amico del cuore di Emanuele era stato trattenuto dall'uomo per un braccio impedendogli di soccorrere l'amico.

 

Ma nel controesame gli avvocati Bruno Giosuè Naso e Cristhian Alviani difensori di Michel Fortuna hanno cercato di screditare il testimone sollevando una serie di contestazioni. A cominciare dal fatto che il giovane risultava essere uno dei fornitori di sostanze stupefacenti di numerosi ragazzi che frequentavano il locale.

 

Altra cosa non meno importante è che Maugeri ha sostenuto che Fortuna avrebbe colpito Emanuele con l’avambraccio e non con un pugno alla tempia destra come sostenuto precedentemente.

 

Dall’esame autoptico però risulta che Emanuele presentava una frattura era nella parte fronto-occipitale sinistra. Una descrizione che contrastava con quanto descritto dal testimone. Altra udienza il prossimo 9 maggio.

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Commenti: 2
  • #1

    lettore non alatri (giovedì, 18 aprile 2019 12:46)

    vorrei fare una domanda agli avvocati difensori, Morganti è morto da solo o è morto a seguito dei pugni e calci? penso che la risposta sia scontata come è scontato il fatto che a picchiare Emanuele siano stati, ormai penso sia assodato, "quei poveri angeli beati" che si trovano in carcere. Ma allora a che cazzo serve scoprire se hanno picchiato con un pugno, con l'avambraccio, con un calco, con una ginocchiata o con una testata?

  • #2

    Re (mercoledì, 24 aprile 2019 22:26)

    15 anni a testa e chiudi la cella