Scarichi nel Sacco. Tre Denunciati

Sequestro per lo scarico di una nota società di Morolo.

 

L’accusa è quella di aver scaricato reflui sul suolo. 

 

La responsabilità dell’azienda sarebbe emersa a seguito dei controlli congiunti sul fiume

Sacco, finalizzati alla prevenzione e repressione degli illeciti ambientali. I controlli eseguiti dai carabinieri del Nipaf (forestali) e dalla Polizia Provinciale hanno portato alla scoperta di una densa coltre schiumosa provenire dallo scarico di una società.

In particolare i reflui dello scarico stagnavano in una pozza schiumosa direttamente sul suolo, per poi convogliare (senza tubazioni protettive e quindi con una canalizzazione situata sul suolo) presso il fiume Sacco. 

 

Le analisi di Arpa Lazio sui reflui hanno rilevato un superamento dei limiti tabellari imposti dalla norma per i parametri solfiti e tensioattivi totali. 

 

Le verifiche, dunque, sono state indirizzate al sistema di raccolta e depurazione delle acque di processo, domestiche e meteoriche della società, a valle della depurazione, nonché sullo stato autorizzativo dello scarico in oggetto. 

 

Si è così potuto constatare che la società avrebbe dovuto scaricare i propri reflui direttamente su acque superficiali, mentre nei fatti lo scarico avveniva a circa trenta metri dal fiume. 

 

Ciò è potuto accadere perché il tecnico della società, nell’istanza autorizzativa, ha fatto figurare lo scarico come recapitante reflui direttamente sul fiume, mentre nella realtà la tubazione si fermava molto prima, scaricando i reflui sul suolo.

 

Per tali motivi il rappresentante della società è stato denunciato. Un’altra denuncia ha raggiunto invece sia il rappresentante che il tecnico della società. Questi ultimi avrebbero redatto i documenti nei quali si attestava falsamente che lo scarico delle acque reflue avvenisse sul corpo idrico.

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Commenti: 9
  • #1

    lettore (lunedì, 15 luglio 2019 16:01)

    in galera!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  • #2

    ... (lunedì, 15 luglio 2019 16:12)

    l'anima delli mortacci loro.
    io, sta schifezza, gliela farei risucchiare con la cannuccia.

  • #3

    Marco (lunedì, 15 luglio 2019 16:44)

    Possibile che non abbiamo il diritto di sapere il nome della ditta? Che informazione è? In questo caso nn c'è privacy da proteggere.

  • #4

    Mirella (lunedì, 15 luglio 2019 17:23)

    I nomi dovete dire

  • #5

    MCristina (lunedì, 15 luglio 2019 17:51)

    Bene, finalmente si è scoperto il colpevole. Non capisco però perché non ci siano i nomi del tecnico, dell'azienda, né della società. �

  • #6

    Mah! (lunedì, 15 luglio 2019 19:05)

    Questo non è quelli che tempo fa ha inquinato il fiume di Ceccano!!!
    Quello che fine ha fatto, si dava per scontato che già si era individuato il colpevole, che fine ha fatto?

  • #7

    Giovanni (lunedì, 15 luglio 2019 21:29)

    Tra un mese torna tutto come prima �

  • #8

    Meno (martedì, 16 luglio 2019 02:42)

    Una settimana

  • #9

    Annina (venerdì, 19 luglio 2019 01:18)

    È uno schifo tutta la puzza che si sente da queste parti...