Emanuele. Il Pestaggio, la Morte, le Indagini

La tragica vicenda risale al 24 marzo 2017.

 

Quella sera Emanuele Morganti, era al “Mirò Music Club” di Piazza Regina Margherita ad Alatri. 

 

Emanuele fu portato fuori dal locale dove si trovava

insieme alla sua fidanzata. Qui è stato fatto oggetto di un violentissimo pestaggio conclusosi con un ultimo colpo che lo ha fatto sbattere contro il montante di un’auto parcheggiata.

 

Il giovane morirà il giorno successivo presso il Policlinico Umberto I° di Roma dove era stato trasportato nel disperato tentativo di salvargli la vita.

L’articolata e complessa attività investigativa, immediatamente avviata dai Carabinieri del Reparto Operativo Nucleo Investigato del Comando Provinciale e delle Compagnie di Alatri e Frosinone, portò all’arresto due giorni dopo di Mario CASTAGNACCI e Paolo PALMISANI, il successivo 10 aprile a quello di Michel FORTUNA ed infine il 30 ottobre 2017 all’arresto di Franco CASTAGNACCI. L’indagine è stata diretta dal Procuratore della Repubblica di Frosinone e dai due Sostituti Pubblici Ministeri.

Alla ricerca della verità i numerosi testimoni sono stati portati sul luogo del delitto per ricostruire la loro esatta posizione e per raccogliere sul posto le loro testimonianze.

 

La procura aveva chiesto l’ergastolo per Michel Fortuna e condanne dai 24 ai 30 anni per gli altri tre. Secondo gli investigatori ci sarebbero state prove sufficienti per condanne più severe. Condanne che però sono arrivate in forma dimezzata in quanto l’omicidio non è stato considerato volontario.

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Commenti: 8
  • #1

    Lettore (sabato, 27 luglio 2019 07:57)

    condanne dimezzate, ma annate a fanculo. Un branco di persone conosciute, violente e boss della zona che hanno condanne dimezzate xchè "morte non volontaria" ma le botte si che erano volute e organizzate da quelle bestie che sicuramente sapevano picchiare. Ho letto molti articoli su questa vicenda su molti giornali e si vince che erano appunto persone violente e conosciute per la loro crudeltà e la loro violenza. Quindi debbo dire che la giustizia a perso ancora una volta. Sono amareggiato e sconcertato. Spero che la difrsa di Emanuele vada in appello x aumentare la condanna.

  • #2

    antonio colasanti (sabato, 27 luglio 2019 10:16)

    4 persone che si accaniscono con calci e pugni- come si giudica involontaria la morte-
    ancora una volta si assiste ad un giudizio da farsa-16 anni sono stati dati a corona per 4-5 cazzate....................e la stessa cosa
    questi giudici probabilmente non hanno figli
    asini

  • #3

    Zio Ciofola (sabato, 27 luglio 2019 15:38)

    Deluso?
    NO ...
    Schifato
    Proprio da
    Certa gente!

  • #4

    Indignata (sabato, 27 luglio 2019 16:47)

    16 anni....solo 16 anni...bhe questa è giuatizia???credo proprio di no....ho sempre creduto nella legge ma ad oggi ...di credenze ne son rimaste poche!sicuro che bisogna farsi giustizia da soli a questo paese...r.i.p. Emanuele...ti hanno ucciso una seconda volta

  • #5

    Marco (sabato, 27 luglio 2019 21:07)

    Ciò che amareggia di più è che sembrerebbe che il penalista di Roma abbia avuto un ruolo decisivo.. Quasi una soggezione del Tribunale di Fr.. da provinciali.... Ma spero nella Corte di Appello.. Casomai nella Cassazione. Sono fiducioso, nn può finire così.... Povera mamma di Emanule.. Anche questo deve subire.

  • #6

    Lettore (domenica, 28 luglio 2019 06:38)

    Ma il bello è che la persona assolta (na bestia , un violento, un pericoloso etc etc) ora chiederà pure i danni e noi paghiamo, pure la famiglia Morganti pagherà, non ho parole povera Italia. Il giudice? bè non so che cazzo abbia applicato

  • #7

    Beglio (domenica, 28 luglio 2019 12:14)

    Issu

  • #8

    Angela (martedì, 30 luglio 2019 18:31)

    Che vergogna, come pure nel caso di Marco Vannini.