Ottaviani Compra la Banca d’Italia

Il palazzo della ex sede della banca d’Italia a Frosinone.

 

Sarà questa la nuova sede del comune.

 

L’operazione sarà al vaglio del consiglio comunale.

 

Proprio l’assise

cittadina lunedì, sarà infatti chiamata a pronunciarsi sul passaggio definitivo dell’acquisto dell’immobile di pregio tramite lo strumento finanziario, finora mai utilizzato in Italia, del Rent to Buy. Di cosa si tratta? In pratica compratore e venditore si mettono d’accordo.

 

Il primo subentra come inquilino che paga un affitto il quale affitto dovrà essere detratto dalla somma di vendita.

 

E dopo qualche anno (dieci nel caso di Frosinone) il comune dovrà versare l’importo complessivo detratto dei canoni già pagati. Il contratto è previsto dal decreto “sblocca Italia” e può essere utilizzato sia tra privati che tra pubbliche amministrazioni.

 

È però necessario versare anche una caparra di importo normalmente basso (intorno al 6% del valore dell’immobile).

 

“L'acquisto del palazzo della Banca d'Italia, nella parte alta della città - ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani - restituisce al capoluogo una parte importante della propria identità, storica e culturale dopo che, settant'anni fa, la sede municipale era stata bombardata e distrutta nel corso dell'ultimo conflitto bellico”.

 

Nei progetti del sindaco oltre alla sede comunale nel palazzo dell’ex banca d’Italia verrà anche insediata la pinacoteca del capoluogo. 

La Storia del Palazzo

Costruito a partire dal 1854, il palazzo ha ospitato gli uffici della Banca d'Italia fino alla chiusura avvenuta nel 2008.

 

Già sede dei gendarmi pontifici, fino alla seconda guerra mondiale (nel corso delle quale ha riportato, come tutto il territorio comunale, ingenti danni) ospitava la caserma dei reali carabinieri.

 

 

 

La collocazione dell’edificio voluta dall’istituto di via Nazionale non sorprende: dalla prima sede in Firenze alle successive acquisizioni di edifici, le filiali della Banca d'Italia sono state sempre collocate nei punti più rappresentativi delle città, in palazzi storici che annoverano elementi architettonici e artistici di pregio.

 

Nelle costruzioni edificate all'inizio del secolo scorso la Banca, basandosi sul linguaggio costruttivo e decorativo del periodo, ha inteso trasmettere un'immagine di sobrietà e solidità, di bellezza austera, che poco o nulla concedeva allo sfarzo, ma era sempre intimamente legata alla storia economica, sociale e culturale delle città e al prestigio dell'Istituzione.

 

L’immobile presenta una superficie totale pari a complessivi 3.468,46 mq, di cui 1631 per locali, 429 per abitazioni, 268 per archivi.

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Commenti: 6
  • #1

    Xxx (domenica, 23 febbraio 2020 13:31)

    Nicolino non ha comprato una nulla.
    Saremo noi cittadini a pagare.

  • #2

    Michele (domenica, 23 febbraio 2020 13:58)

    Da cittadino vedo solo del buono in questa operazione. Bravo il sindaco.

  • #3

    Afd (domenica, 23 febbraio 2020 14:19)

    Si dovrebbero asfaltare le strade,che fanno letteralmente schifo a Frosinone.Poi si compra quello che vuole ....

  • #4

    Franco Battista (domenica, 23 febbraio 2020 16:54)

    Il miglior Sindaco d’Italia

  • #5

    Marco (domenica, 23 febbraio 2020 22:53)

    Qualcosa nn quadra.... Anni fa il nostro Nicolino accusava la giunta precedente di aver portato il Comune al dissesto finanziario ma al tempo stesso spendeva 5 milioni di soldi pubblici per partecipare alla costruzione del nuovo stadio. Adesso, dopo aver tagliato i servizi e rinunciato a sostituire i 50 dipendenti pensionatisi da poco, impegna le casse comunali con una operazione molto dispendiosa... Intanto Frosinone nn ha neanche marciapiedi e striscie pedonali sicure...

  • #6

    Ko (lunedì, 24 febbraio 2020 17:05)

    Non vi accontentate mai 60 milioni di persone e la maggioranza ogni uno ha da ridire su tutto