Spara al suo ex datore di lavoro.
Sheu Adriatic un operaio albanese di 44 anni residente a Fiuggi è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione che sconterà ai domiciliari.
Già nella giornata di ieri
l'uomo ha lasciato la casa circondariale di via Cerreto dove si trovava detenuto da 45 giorni. Da quel maledetto 6 marzo quando l'operaio aveva colpito alle gambe il suo ex datore di lavoro reo di non averlo voluto riassumere.
L'operaio è stato imputato di tentato omicidio e porto abusivo di pistola con matricola abrasa. Ma nel processo di ieri che si è celebrato con rito abbreviato, il capo di imputazione è stato derubricato in lesioni personali.
L'avvocato difensore Giampiero Vellucci ha dimostrato che non c'era stata alcuna volontà da parte del suo assistito di uccidere, in quanto, se avesse voluto invece di sparare alle gambe, avrebbe potuto mirare più in alto. Ma così non è stato.
Il giudice ha accolto la tesi difensiva ed ha condannato l'imputato a un anno e mezzo di pena che sconterà nella sua abitazione di Fiuggi. Da sottolineare che quello di ieri è stato il primo processo che si è tenuto in videoconferenza.
L'imputato ha seguito l'udienza da una stanza del carcere mentre il gup, il pubblico ministero e l’avvocato difensore si trovavano nell'aula delle udienze preliminari.
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cittadino incazz.......... (sabato, 25 aprile 2020 11:26)
certo ci spara e non aveva intenzione di farlo. ma ci rendiamo conto come e messa l i talia ? non siamo alla frutta abbiamo tolta la tovaglia da un pezzo.
non ho parole (sabato, 25 aprile 2020 16:30)
mbè certo se l ha detto avvocato Vellucci .....
Mirko (sabato, 25 aprile 2020 16:39)
Ecco anche lui un collega in quarantena.
Se lo sapevo sparavamo pure noi a qualcuno visto che siamo tutti ai domiciliari
Leo (sabato, 25 aprile 2020 21:02)
Avvocato Vellucci nr. 1
Francesco (sabato, 25 aprile 2020 21:53)
Giri armato,spari alle persone, un anno e mezzo ai domiciliari.
Ko (domenica, 26 aprile 2020 04:16)
Le leggi di pulcinella non stupiscono più
No (martedì, 28 aprile 2020 11:19)
Non ci sono parole