Imprenditore Sul Lastrico per la Droga

30enne imprenditore di Pofi col vizio della droga.

 

Un vizio che però lo ha lasciato sul lastrico.

 

Alla fine non poteva più pagare i suoi spacciatori.

 

Questi non si sono persi d’animo, anzi. 

Gli hanno offerto un lavoro: trasportare il carico di Stupefacenti. Così è diventato una staffetta. Guidava l’auto in testa per avvisare se vi fossero controlli di polizia. L’assicurazione ai veicoli però la doveva pagare lui, così come i corrieri che lo accompagnavano.

 

Non è riuscito neanche in questo lavoro, anzi si è indebitato. A questo punto i suoi creditori sono passati alle maniere forti. Lo hanno dapprima minacciato di pagare, poi lo hanno preso a frustate utilizzando una cintura dei pantaloni. è intervenuto anche il padre del 30enne per appianare parte del debito.

 

Ma la situazione si era fatta davvero drammatica così ha chiesto aiuto ai carabinieri. Dapprima però non ha raccontato la verità. Ha detto di essere vittima di usura. Gli investigatori lo hanno lasciato parlare. Ma erano troppe le incongruenze.

Alla fine lo hanno messo alle strette e lui ha confessato.

 

Da qui è partita l’indagine che ha portato oggi all’arresto di ben 23 persone, cinque di queste sono in carcere, otto ai domiciliari, gli altri con diverse restrizioni a seconda del loro ruolo.

 

Non era una vera e propria organizzazione ma aveva comunque una rete così ramificata da riuscire a portare la droga in ogni angolo della provincia di Frosinone da Ferentino a Pontecorvo, passando per le frazioni di Ripi, Pofi, Ceprano.

 

 

Sei gli albanesi coinvolti di cui tre con un ruolo di vertice dello spaccio. Gli altri sono tutti italiani.

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Commenti: 3
  • #1

    Marco (mercoledì, 03 giugno 2020 15:50)

    Dateci fuoco......

  • #2

    Contadino (mercoledì, 03 giugno 2020 19:38)

    I nomi

  • #3

    ilMoralizzatore (mercoledì, 03 giugno 2020 23:27)

    Ma come è possibile che i Carabinieri nel 2020 usano ancora un computer con Windows Xp sopra? Ormai non è più supportato da Microsoft e di conseguenza rende il dispositivo molto vulnerabile!