Operazione Due Valli

Operazione Due valli.

 

Così i carabinieri hanno denominato il blitz che stamane ha stroncato un vasto giro di droga.

 

Coivolte appunto due valli, la Valcomino ed anche la valle del Liri.

In manette 4 uomini di origine albanese, da anni residenti in Italia. Erano loro ad importare e spacciare stupefacente di ogni tipo: crack, hashish, marijuana, cocaina e eroina. Ingenti i quantitativi trattati. Una ben organizzata attività di spaccio, suddivisa per settore merceologico e per area di vendita al dettaglio.

 

Avevano monopolizzato di fatto l’illecito mercato, anche per i prezzi “concorrenziali”, tanto da diventare un punto di riferimento per gli assuntori nei comuni della Valle di Comino (Alvito, Atina, Gallinaro, Villa Latina, San Donato Valle di Comino e Casalvieri) nonché del Liri (Fontana Liri, Strangolagalli, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano ed Arpino).

Particolati le tecniche per eludere i dispositivi delle Forze di Polizia, dal controllo dell’area di spaccio con conseguente segnalazione dei controlli di polizia, in particolare diversi giovani del luogo, anche in via disinteressata, collaboravano con gli indagati non esitando ad avvertirli del passaggio e dei controlli delle Forze dell’Ordine, alla diversificazione dei canali di

 

approvvigionamento (area campana e della capitale). Disparate anche le tecniche di occultamento: in aperta campagna, per evitarne l’addebito in caso di rinvenimento da parte degli investigatori.

 

Utilizzo di un linguaggio criptico per depistare eventuali intercettazioni degli investigatori nonché utilizzando schede telefoniche con intestatari fittizi.

Non sono mancati, inoltre, appuntamenti con i clienti cambiati in continuazione o all’ultimo istante per verificare eventuali pedinamenti, lo scambio continui di autovetture e l’utilizzo dei social network (messenger e whatsapp) per comunicare tra loro e con gli acquirenti per eludere eventuali controlli.

 

Clienti Minacciati. In molti casi la sostanza veniva ceduta a debito ed in caso di insolvenza non sono mancate minacce ed episodi di violenza verso i debitori insolventi.

 

Misura coercitiva degli arresti domiciliari nei confronti di tre uomini, già censiti per analoghi reati, P.Q. classe 1981, M.B. classe 1980, C.E. classe 1992 nonché l’obbligo di dimora nei confronti di I.A. classe 1977.

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Commenti: 1
  • #1

    Asc (domenica, 28 giugno 2020 19:47)

    L'Arma martella forte. Come la PS. E meno male. Ultimo baluardo della legalità.