Morto per Negligenza Medica

Marco Cisbaglia poteva essere salvato.

 

È quanto scrive il perito, il professor Saverio Potenza, nella sua perizia.

 

Parliamo del 38enne di Torre Cajetani morto per uno shock renale. 

Da quanto scrive il perito di parte Marco sarebbe vivo se i medici fossero intervenuti tempestivamente. La perizia, quindi, avvalora quanto sospettato dai familiari di Cisbaglia che hanno presentato denuncia contro ignoti per omicidio colposo.

 

I Fatti. Nel febbraio del 2020 il 38enne è stato ricoverato presso l’ospedale di Frosinone poiché accusava forti dolori al torace. Il nefrologo aveva diagnosticato la rabdomiolisi (la patologia che lo ha portato alla morte).

 

Ma di quella diagnosi non si tenne conto. Dopo la morte l’autopsia sul cadavere da dove sarebbe emerso una sindrome reattiva ai farmaci per il dolore. Per questo il pubblico ministero chiese l’archiviazione del caso, supponendo che non vi fossero responsabilità da parte dei medici.

 

Ora però la perizia del Dottor Potenza rimette tutto in gioco. La palla torna quindi alla procura che probabilmente chiederà il rinvio a giudizio dei medici che hanno curato Marco Cisbaglia.

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Commenti: 3
  • #1

    Franco Frioni Rey Roma (martedì, 20 luglio 2021 11:09)

    Sentite condoglianze per Marco Cisbaglia. Famiglia. Frioni.Roma Palazzi.Roma

  • #2

    PERCHÉ’? (martedì, 20 luglio 2021 11:13)

    Ci si rivolge alle strutture sanitarie cercando di trovare conforto e aiuto per problemi di salute, solo per questo.
    … e allora ci si chiede: perché dobbiamo stare 20 ore senza essere visitati?
    Perché si riesce ad avere un consulto medico solo quando si chiede di andare via e firmare un abbandono volontario dell’assistenza sanitaria?
    Perché dopo 20 ore di attesa e la richiesta, non accolta, di poter firmare una abbandono volontario, viene praticata una terapia della quale si sconosce il farmaco ed anche il nominativo medico che la dispone?
    Perché dopo 23 ore si chiede di poter lasciare il pronto soccorso e firmare la liberatoria di rinuncia alle cure questo non viene consentito?
    Perché si è costretti a lasciare il pronto soccorso dopo 23 ore con la cannula ancora inserita nel braccio della paziente senza che nessuno sentisse l’obbligo di dover intervenire e consentire un abbandono in sicurezza?
    Perché dopo 23 ore ci si deve sentire giudicati come “maleducati” perché si chiede di andare via firmando l’abbandono e senza la cannula in vena?
    Ecco, se partiamo da queste piccole cose poi non ci meravigliamo se vengono dei dubbi per qualcuno che purtroppo non ne esce vivo?Sarebbe costruttivo credo se da parte della direzione sanitaria locale ci fosse un interessamento per questo. Vediamo se può interessare quanto accaduto e qualcuno sia disponibile ad ascoltare, e ci mette il nome, non per altro ma per sapere chi è quel professionista che abbiamo incontrato sulla nostra strada al P.S. Di frosinone e che tipo di farmaci sono stai usati nell’occasione.
    Pensate che si possa partire da queste piccole cose per evitare le tragedie.
    Vediamo… chi cui sapere

  • #3

    cinico (martedì, 20 luglio 2021 11:26)

    Ascolta, siamo troppi su questo pianeta. Punto...