Volevo Aiutare Willy ma Non ci Sono Riuscito

"Volevo aiutare Willy, tirarlo fuori da quel gruppo che lo stava picchiando.

 

Non ci sono riuscito.

 

Anch'io sono stato colpito prima con un calcio e poi con un pugno".

Sono state queste le parole in aula di Samuele Cenciarelli uno degli amici di Willy. Samuele, la sera del pestaggio, si trovava davanti al locale di Colleferro dove il giovane cuoco di 21 anni è stato massacrato di botte dal branco.

 

Il giovane ha riconosciuto nei quattro imputati (Gabriele e Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia) coloro che avevano partecipato all'aggressione. Il processo é ripreso questa mattina in corte di Assise a Frosinone.

Il secondo testimone in aula è stato Valerio Ceci un ragazzo di 21 anni di Colleferro che la sera del 6 settembre di un anno fa si trovava davanti al locale della movida dove è stato ucciso il povero Willy.

 

Il teste ha riferito di aver visto Gabriele Bianchi colpire il giovane cuoco con un calcio sferrato con una violenza inaudita al petto.

 

A seguito di quel colpo Willy era finito contro una macchina che era parcheggiata. Willy aveva tentato di rialzarsi ma era arrivato Marco Bianchi, fratello di Gabriele, che gli aveva dato un cazzotto in testa.

Anche il terzo testimone della procura, Leonardo Moretti un 21enne di Colleferro, ha riferito ai giudici della Corte di Assise di Frosinone di aver visto colpire Willy con un calcio al petto.

 

Autore di quel calcio, secondo Mosetti, uno dei fratelli Bianchi "quello più alto".

 

Alla domanda se conosceva già i due fratelli il teste ha riferito che li conosceva di fama perché considerate persone pericolose. L'aggressione, a detta del testimone, non è durata più di mezzo minuto. Trenta secondi che sono bastati per decretare la morte di Willy.

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