Diagnosi Sbagliata. Risarcimento dopo 23 Anni

Malasanità. Anziano di 64 anni deceduto per una diagnosi. sbagliata.

 

Risarcito dopo 23 anni.

 

La ASL è stata condannata a pagare 600 mila euro a favore dei familiari.

 

In sede penale 

il procedimento, che era arrivato fino alla Cassazione, era stato prescritto ma la Corte di Appello di Roma, nella sezione civile, si è pronunciata per un congruo risarcimento danni alla famiglia.

 

I fatti risalgono al 1998 quando Fabrizio Antonio ex ragioniere capo del comune di Monte San Giovanni Campano morì a causa di un malore improvviso. Secondo i familiari si era trattato di un caso di malasanità. Per questo si sono rivolti all'avvocato Nicola Ottaviani affinché facesse luce sulla vicenda.

 

L'ex ragioniere era stato ricoverato prima all'ospedale di Frosinone poi, quando la situazione è diventata più grave, i sanitari avevano deciso di trasferirlo presso il San Camillo di Roma. Ma li l'anziano è entrato in uno stato semicomatoso. Sull'aorta si era aperta una ferita che aveva portato l'uomo alla morte.

 

Per ben due volte il pubblico ministero aveva chiesto l'archiviazione. Richiesta a cui si era opposto l'avvocato Nicola Ottaviani.

 

I giudici della Corte d'Appello, in sede civile, avevano evidenziato che il comportamento dei medici non era stato idoneo in quanto non erano stati svolti tempestivamente degli esami importanti che erano stati prescritti al momento del ricovero all'ospedale di Frosinone.

 

La superperizia voluta dai giudici capitolini ha fatto emergere che quel taglio all'aorta poteva essere immediatamente curato se soltanto fossero stati disposti opportuni esami al momento del ricovero. Da qui la condanna al risarcimento danni da parte dell'ASL.

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