Processo per l'Avaro

Vietava alla compagna di farsi la doccia più di una volta la settimana.

 

La lavatrice poteva metterla in moto ogni sette giorni.

 

Per non parlare del fatto 

che la obbligava a lavare il figlio neonato scaldando l'acqua con un pentolino sul gas. Una situazione che aveva fortemente stressato la donna, una impiegata di 30 anni originaria di Alatri. Ma quando lei ha provato a ribellarsi lui, un operaio di 32 anni residente a Veroli, l'ha cacciata di casa insieme al figlio.

 

La donna disperata si è rivolta ad un centro antiviolenza e aiutata dagli operatori ha fatto scattare la denuncia. Ieri mattina nel corso dell'udienza l'impiegata ha raccontato davanti al giudice quei due anni trascorsi accanto ad una persona che l'aveva fatta vivere nell'inferno.

 

Ogni volta che provava a ribellarsi iniziava a maltrattarla dicendole di non essere una buona madre, che era una pessima compagna e che non aveva rispetto per i suoi genitori. A proposito di questi la vittima ha raccontato che l'avarizia del compagno trova le sue radici in ambito familiari.

 

Infatti aveva notato che quando la figlia avuta da una precedente relazione andava a trovare i nonni la facevano mangiare direttamente nella pentola per evitare di sporcare il piatto.

 

 

La donna, che si è costituita parte civile, è rappresentata dall'avvocato Marilena Colagiacomo mentre l'imputato è difeso da Angelo Testa. 

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