In Manette Due Giovani Rapinatori

Sora. In due sono entrati in uno studio grafico.

 

Uno armato di coltello e l’altro di pistola.

 

Hanno intimato al titolare di consegnare il denaro e il

telefono cellulare. Questi però si è opposto ed i due sono andati via. Quindi si sono introdotti nel laboratorio di un sarto di origini pakistane e, sempre minacciandolo con le armi, gli hanno portato via il telefono cellulare.

 

Due episodi inquietanti per la cruenta modalità di attuazione quanto per la facilità con cui i due malviventi erano entrati e usciti dai negozi nel centro di Sora, la prima volta in un orario in cui vi era ancora molta gente in strada. Le due rapine si sono consumate il lunedì 6 dicembre.

 

La notte successiva i carabinieri hanno tratto in arresto F.S., un 20enne di Rocca d’Arce, già noto alle forze dell’ordine come “LO STRUZZO” per la velocita nel correre quando tenta di sfuggire alle forze dell’ordine.

 

Questo, sorpreso dopo aver rubato una Renault Megane in Via Sferracavallo, è stato inseguito e, nella folle corsa nel tentativo di seminare i Carabinieri, si era fermato urtando un muretto in Via Roma poi fuggendo a piedi.

 

Rinvenuta la Pistola. I carabinieri sono poi ritornati sui luoghi dell’inseguimento e, proprio a ridosso della Via Torino hanno rinvenuto in terra, a bordo strada, una pistola scacciacani (una replica perfetta di una Glock 17), priva di tappo rosso e perfettamente funzionante anche se non capace di espellere veri proiettili, arma presumibilmente utilizzata nel corso delle due rapine.

 

Il complice. Così mentre il giovane è stato portato a Cassino per la convalida dell’arresto, i militari hanno continuato ad indagare, prima cercando di individuare chi potesse essere il complice e contestualmente nella ricerca del possibile rifugio utilizzato dai due.

 

Dai riscontri è emerso che nei giorni scorsi F.S. era stato fermato a Napoli, nel quartiere di Secondigliano, dove si era recato con l’autovettura rubata al padre, insieme ad un 17enne, anch’egli italiano ed originario di Rocca d’Arce.

 

Acquisite le fotografie e diramate le ricerche alle pattuglie, alle 19,30 della sera, mentre “LO STRUZZO” rientrato da Cassino è stato sottoposto ad un serrato interrogatorio, e rintracciato il suo complice che si aggirava per le vie del centro.

 

Bloccato dai Carabinieri il giovane è stato poi preso in custodia da una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile e della Stazione di Sora giunta in supporto. Sottoposto ad una prima perquisizione è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico, di un telefono cellulare e di pochi euro.

 

L'arma del delitto e la refurtiva. Proprio il coltello è risultata essere l’altra arma utilizzata per le rapine. Il telefono cellulare trovato in suo possesso era proprio quello rapinato al commerciante pakistano a cui veniva restituito.

 

Il Rifugio. I carabinieri sono riusciti a scoprire anche quale fosse il luogo dove i due avevano trovato rifugio: un’abitazione dissestata all’interno della quale sono stati trovati gli abiti indossati dai rapinatori e di cui si erano liberati per non essere riconosciuti.

 

I Carabinieri sono ancora al lavoro per comprendere i movimenti dei due giovani nei giorni scorsi, non potendosi escludere che si siano resi responsabili di altri fatti non ancora loro attribuiti.

Scrivi commento

Commenti: 0