Morganti. Processo per la Teste Reticente

Sotto processo la teste reticente.

 

Nel processo per la morte di Emanuele Morganti ha detto di non ricordare più cosa fosse successo.

 

Eppure per la procura L.C., una ragazza di Alatri, era stata considerata una teste chiave.

Per questo i suoi tanti non ricordo gli sono costati l’accusa di falsa testimonianza. Subito dopo la tragedia infatti la giovane, che era stata ascoltata dagli inquirenti, aveva puntato l'indice su Michel Fortuna, uno dei quattro imputati, dicendo che era stato lui a sferrare l'ultimo pugno tra la testa e il collo di Emanuele.

 

Ma nel corso del processo la ragazza è stata presa da una amnesia. Ad ogni domanda del pm ha sempre risposto "non ricordo". A quel punto il pubblico ministero ha chiesto la sua incriminazione per falsa testimonianza.

 

Venerdì prossimo, accompagnata dal suo avvocato difensore Marco Maietta, l'imputata dovrà comparire davanti al gup per essere giudicata con il rito abbreviato.

 

Intanto il prossimo 18 gennaio i giudici della Cassazione dovranno pronunciarsi sulla sorte di Mario Castagnacci, Paolo Palmisani e Michel Fortuna accusati di omicidio preterintenzionale e già condannati in Appello a 14 anni di carcere.

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