Muore a causa di una setticemia.
I familiari presentano denuncia per omicidio colposo.
Vittima di questo presunto caso di malasanità
Santino Razzeca un 59enne residente a Castro dei Volsci. Il calvario dell'uomo ha inizio nel settembre del 2020 quando si sottopone ad una colonscopia per un tumore pregresso. Ma proprio mentre faceva questo esame, i medici inavvertitamente gli avrebbero perforato l'intestino.
Quel foro era stato curato come una fistola e con il passar del tempo i liquidi fuoriusciti all'addome gli avevano provocato una infezione che lo aveva costretto a operarsi più volte. Nell'ultimo ricovero addirittura era stato evidenziato un foro di 12 centimetri ubicato tra l'osso sacro ed un'anca.
L'uomo, a causa di questa infezione, non riusciva più a deambulare. I familiari a quel punto hanno contattato un chirurgo oncologo del Gemelli il quale, esaminando tutta la documentazione del paziente, avrebbe dichiarato che a causare l'infezione sarebbe stato quel foro praticato all'interno degli intestini nel corso della colonscopia.
Ricoverato nel nosocomio romano il castrese, giunto in condizioni disperate, è morto il primo gennaio scorso. A seguito della denuncia è stata sequestrata la salma e tutte le cartelle cliniche che si trovavano nei vari ospedali dove era stato ricoverato in questi 13 mesi di agonia.
Nei giorni scorsi il medico legale incaricato dalla procura di Roma ha effettuato l'esame autoptico. I familiari che adesso chiedono giustizia si sono rivolti agli avvocati Giuseppe Lo Vecchio, Alessia Turriziani, Paolo Arduini e il dottor Matteo Loffredi.
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FrioniFrancoReyesRoma (venerdì, 07 gennaio 2022 09:34)
Sentite condoglianze. Frioni.Roma Palazzi.Roma