Caccia alla Baby Gang

Gli agenti della Squadra Mobile sono a caccia dei componenti della baby gang che ha aggredito un sedicenne e lo ha costretto a ricorrere alle cure ospedaliere.

 

I fatti domenica sera presso il parco Matusa di Frosinone.

Oltre a raccogliere testimonianze, gli investigatori sono al lavoro per esaminare i fotogrammi estrapolati dalle videocamere installate proprio nei pressi della struttura. Un fenomeno quello della baby gang che le forze dell'ordine stanno cercando di arginare prima che possa radicarsi nel capoluogo ciociaro.

 

Secondo le prime investigazioni sembra che i giovanissimi cerchino la sfida con gli altri coetanei attraverso i social. Quando si trasformano in branco riescono ad essere molto aggressivi e violenti. Così è accaduto pure domenica scorsa quando si sono avventati contro il sedicenne.

 

Secondi alcuni ben informati sembra che i giovanissimi facciano parte di famiglie con un buon tessuto sociale e non certo degradato. Si tratta di ragazzini che vanno in giro con la minicar e che dispongono anche di discrete somme di denaro. Soldi che generalmente vengono spesi per acquistare alcolici.

 

Il loro però è un gruppo misto di cui farebbero parte anche alcuni ragazzi stranieri. In ogni caso, è bene ricordare che se a 14 anni non sono perseguibili, superata questa età possono essere chiamati a rispondere anche penalmente dei delitti commessi.

 

Come pure i genitori sono responsabili dei comportamenti deprecabili dei figli e ne rispondono anche civilmente, in caso di richiesta di risarcimento danni.

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Commenti: 2
  • #1

    gennaro (martedì, 17 maggio 2022 16:38)

    un sabato sera vicino il cancello che da sulla piazza del campo sportivo..all'interno di una casetta di legno posizionata all'interno del parco ma credo in disuso ma visto tanti adolescenti (italiani) fumare non so cosa..ma non credo sigarette...e prendersela serimante con un addetto che li stava facendo uscire per la chiusura del parco...

  • #2

    Maurilio (martedì, 17 maggio 2022 23:55)

    Ma i genitori sono al corrente delle prodezze dei figli? O è sempre colpa della SOCIETÀ?