Estorsione nei confronti di mamma e figlio.
Tre persone finiscono sotto processo.
I fatti
risalgono all'aprile scorso quando un 40enne di Frosinone aveva acquistato della sostanza stupefacente nel corso di una festa. La droga però non era stata pagata: l'uomo aveva detto agli spacciatori che avrebbe saldato il debito da lì a qualche settimana.
Ma così non era stato, quindi i tre soggetti, due del capoluogo ciociaro e una ragazza di Anagni, si sono presentati sotto casa sua ed hanno preteso che sborsasse 250 euro. Viceversa l'avrebbero condotto sul monte Serena e dopo averlo massacrato di botte l'avrebbero lasciato lì agonizzante.
L'uomo, terrorizzato, si era fatto accompagnare dalla madre, sperando che questa potesse aiutarlo a pagare quel debito. La donna, impaurita, aveva subito versato quel denaro in mano agli spacciatori.
Ma quando mamma e figlio hanno pensato di essere scampati al pericolo, ecco che i tre sono tornati di nuovo dicendo loro che, siccome avevano pagato in ritardo la dose di stupefacente, adesso pretendevano il doppio e quindi non più 250 ma 500 euro.
Inutili le rimostranze dei due che asserivano di non avere quel denaro. I tre hanno iniziato a prendere a calci il portone di casa cercando di sfondarlo, e se la questione non è sfociata in tragedia lo si deve soltanto ad una pattuglia della sezione volanti tempestivamente intervenuta sul posto.
La donna, infatti, quando ha visto la malparata ha subito allertato il centralino della questura. l tre, che sono stati denunciati per estorsione, adesso sono finiti sotto processo. Verranno rappresentati dagli avvocati Tony Ceccarelli, Luigi Tozzi e Marco Maietta. L'udienza è prevista per il prossimo aprile.
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