Omicidio Fidaleo. L'autopsia, Respinta la Richiesta dei Domiciliari. Migliorano le Condizioni di Miriam

Stamane l’autopsia sul corpo di Giovanni Fidaleo.

 

Si tratta del direttore d’albergo ucciso a colpi di pistola dal suo rivale in amore il carabiniere Giuseppe Molinaro.

 

La tragedia 

si è consumata martedì scorso presso Suio Terme di Castelforte. Il carabiniere (nella foto al centro), che era in aspettativa per problemi sanitari, ha chiesto un chiarimento con la sua ex, Miriam Mignano presso l’albergo dove lavorava Giovanni Fidaleo (di San Giorgio a Liri), attuale frequentatore della Mignano.

 

Un incontro pacifico, chiarificatore, così ha dichiarato Molinaro agli inquirenti. Poi le cose sono precipitate. Il carabiniere temendo per la sua persona (a causa di una spranga che avrebbe preso il Fidaleo) ha impugnato la pistola ed ha sparato sette colpi.

 

Quattro di questi hanno colpito a Morte Giovanni Fidaleo, gli altri, sono stati indirizzati verso Miriam Mignano, due dei quali l’hanno ferita gravemente. La donna è attualmente ricoverata presso l’ospedale Agostino Gemelli di Roma. Proprio ieri i medici hanno sciolto la prognosi: non è più in pericolo di vita.

 

Nel frattempo il Gip ha deciso che il carabiniere resta in carcere. I suoi legali infatti avevano fatto istanza di scarcerazione, stante il fatto che egli stesso si era consegnato alla giustizia ed aveva confessato il delitto. Secondo i suoi legali, Molinaro avrebbe potuto attendere il processo ai domiciliari. Richiesta negata dal Gip che ha trasferito gli atti alla procura di Cassino.

 

Molti gli aspetti ancora da chiarire della vicenda. Perché, se il carabiniere era in aspettativa, aveva ancora la pistola? Perché l’ha portata con sé, visto che aveva chiesto agli altri due un incontro pacificatore? Cosa ha fatto precipitare la situazione tanto da ricorrere alle armi? Su quest’ultima domanda potrebbe rispondere la stessa Miriam Mignano quando sarà in grado di essere interrogata. 

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