Omicidio Romina. Il Racconto dei Carabinieri che Hanno Arrestato il suo Ex

Omicidio di Romina De Cesare.

 

Parlano i carabinieri che hanno arrestato l’omicida.

 

"Quando siamo arrivati presso lo stabilimento 

Saporetti (a Sabaudia) l'uomo era stato già soccorso dai medici del 118 che lo avevano protetto con una coperta termica. Pietro Ialongo, infatti, è stato trovato completamente nudo mentre camminava tra le onde del mare. Sulle braccia aveva evidenti segni di tagli”.

 

Si scoprirà in seguito che il tecnico informatico di Cerro al Volturno aveva tentato di togliersi la vita legandosi i polsi con delle fascette ma poi l'istinto di sopravvivenza aveva prevalso.

 

Disse di aver litigato con la ragazza

“Quando gli abbiamo chiesto il motivo per cui si trovasse in quel posto aveva riferito che la sera prima aveva litigato con la sua ragazza e che per sbollire la rabbia si era fatto una passeggiata ed era arrivato fino a Sabaudia.

 

I Sospetti dei carabinieri

Insospettiti da quelle dichiarazioni abbiamo chiamato la sala operativa di Frosinone chiedendo se ci fosse stata una segnalazione di allontanamento o di scomparsa. Ma al nome Ialongo non risultava nulla”.

 

La scoperta dell'omicidio

Invece risultava che l'attuale fidanzato di Romina De Cesare aveva chiesto l'intervento dei carabinieri perché dalla sera precedente non riusciva più a contattare la ragazza. Il dubbio che fosse successo qualcosa di grave si è trasformato in certezza quando gli agenti della squadra mobile hanno fatto irruzione nell'appartamento di via del Plebiscito dove abitava Romina De Cesare e hanno rinvenuto il cadavere della ragazza uccisa con 14 coltellate.

 

La confessione

“Trasportato presso la caserma dei carabinieri di Latina Ialongo ha confessato il delitto riferendo di averla uccisa con un pugnale che proprio la stessa ragazza gli aveva regalato quando si trovavano in Francia".

 

I vestiti e l'auto

Un altro carabiniere della stazione di San Felice Circeo ha riferito invece, sul banco dei testimoni, di aver recuperato i suoi vestiti nella fitta boscaglia e di aver rinvenuto a pochi passi dal Parco la vettura Audi A4 sulla quale il 38enne molisano aveva viaggiato fino a Sabaudia. All'interno della macchina sono stati trovati delle fascette da elettricista una borsa verde e taccuino dove l'uomo aveva riportato frasi sconnesse. Si torna in aula il prossimo 7 giugno.

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