Le avevano concesso gli arresti domiciliari.
È evasa per andare a prostituirsi.
Protagonista una trentenne residente a Frosinone.
La donna in precedenza era stata condannata ad un anno e quattro mesi di carcere con l'accusa di aver messo a segno un furto all'interno di un negozio. Il difensore, l'avvocato Roberto Capobianco, era riuscito a fargli ottenere i domiciliari con il permesso di recarsi al lavoro per alcune ore.
La donna infatti lavorava come badante presso la casa di un anziano. Ma quando le forze dell'ordine hanno effettuato i controlli di routine hanno trovato la casa deserta. La trentenne se ne stava placidamente lungo l'Asse Attrezzato ad esercitare il mestiere più antico del mondo.
Quando si è vista scoperta avrebbe riferito agli inquirenti che era stata costretta a prostituirsi dal marito e che, se non avesse fatto quello che diceva lui, l'avrebbe ammazzata di botte. Per la trentenne si sono spalancate nuovamente le porte del carcere.
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