![](https://image.jimcdn.com/app/cms/image/transf/dimension=724x1024:format=jpg/path/s73adfe6cacf4e2c1/image/i13daaa94f4d3baa3/version/1691142303/image.jpg)
Le avevano concesso gli arresti domiciliari.
È evasa per andare a prostituirsi.
Protagonista una trentenne residente a Frosinone.
La donna in precedenza era stata condannata ad un anno e quattro mesi di carcere con l'accusa di aver messo a segno un furto all'interno di un negozio. Il difensore, l'avvocato Roberto Capobianco, era riuscito a fargli ottenere i domiciliari con il permesso di recarsi al lavoro per alcune ore.
La donna infatti lavorava come badante presso la casa di un anziano. Ma quando le forze dell'ordine hanno effettuato i controlli di routine hanno trovato la casa deserta. La trentenne se ne stava placidamente lungo l'Asse Attrezzato ad esercitare il mestiere più antico del mondo.
Quando si è vista scoperta avrebbe riferito agli inquirenti che era stata costretta a prostituirsi dal marito e che, se non avesse fatto quello che diceva lui, l'avrebbe ammazzata di botte. Per la trentenne si sono spalancate nuovamente le porte del carcere.
Scrivi commento