11 settembre. Un ricordo indelebile per Frosinone.
Comincia il primo dei bombardamenti delle truppe alleate sulla città.
Frosinone, infatti,
era la base del comando tedesco e il punto dove partivano i rifornimenti per la linea Gustav, dalla stazione ferroviaria e dall’aeroporto, bombardati entrambi. Ma anche il centro storico. In prefettura vi era il comando tedesco.
Quando, dopo otto mesi di bombardamenti, (a maggio del 1944) le truppe canadesi entrarono in città l’ufficiale che le comandava commentò: “la città è vuota e in rovina”.
La targa con la stessa frase è stata inaugurata oggi dal sindaco Mastrangeli. Si trova all'ingresso del tunnel a sant'Antonio.
In effetti l’83% degli edifici furono cancellati, Frosinone risultava il capoluogo più distrutto d’Italia. Riproponiamo di seguito l’intervista al compianto Maurizio Federico, giornalista e storico.
La Targa Ricordo
11 settembre. Frosinone fu distrutta per oltre 80%. 250 i morti. Tanti, tantissimi… (soprattutto se si considera che la città era stata quasi completamente evacuata). Oggi il sindaco di Frosinone ha apposto la targa ricordo di quel primo bombardamento.
“Le cicatrici di quelle ferite le portiamo ancora oggi nel ventre della nostra città”. Ha detto il sindaco Riccardo Mastrangeli alla cerimonia di inaugurazione della targa.
“Ricordiamo questo giorno perché vogliamo tramandare la testimonianza alle nuove generazioni che vedono una città diversa. Ma la lezione, a distanza di anni, non l’abbiamo ancora percepita bene perché, quando parliamo di pace, vediamo che la guerra l’abbiamo alle porte del nostro continente, in Ucraina. Ecco perché vogliamo tramandare ai ragazzi.
Oggi è il primo giorno di scuola. Stamane sono stato al liceo scientifico, qui 250 ragazzi hanno iniziato le superiori con tutta la loro curiosità e voglia di crescere. È bello avere speranze, passione per il futuro ma bisogna conservare la memoria dei nostri genitori ed i nostri nonni e di chi ha vissuto quei momenti così difficili”.
Mastrangeli ha poi ringraziato il comandante dell’aeroporto “L’arma aeronautica ci ha messo a disposizione la sirena originale. Questa sirena ha salvato tante persone. Il pensiero va coloro che hanno perso la vita e a tutti coloro che sono rimasti feriti. Ferite che hanno portato con sé per tutta la loro vita”.
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