
Sono arrivate ieri a Monte San Giovanni Campano le spoglie mortali del Carabiniere Mario Vona.
Siamo a 80 anni dalla sua morte avvenuta in un ospedale tedesco nel 1945.
Mario,
settimo di otto figli all'età di 19 anni, in piena seconda guerra mondiale, venne chiamato alle armi. Dopo la firma dell'Armistizio di Cassibile, l'8 settembre del 1943, i nazisti iniziarono le ritorsioni nei confronti dei militari italiani che non si erano schierati con loro, e il 7 ottobre successivo procedettero a disarmare, arrestare e deportare i Carabinieri in servizio a Roma.

La deportazione era necessaria, si legge nel carteggio riservato delle alte gerarchie naziste, perché i Carabinieri non erano ritenuti affidabili, in quanto avrebbero teso a proteggere la popolazione italiana dalle angherie dei nazisti e non avrebbero eseguito gli ordini del comando tedesco, in specie quello di deportare nei campi di concentramento gli ebrei del ghetto di Roma.
Infatti solo dopo la deportazione di 2.000/2.500 carabinieri in servizio a Roma i nazisti furono liberi di procedere, il successivo 16 ottobre, alla deportazione degli ebrei romani. Fra i Carabinieri deportati vi era anche Mario Vona, che nell'ottobre del 1943 fu internato in Germania nel Campo di Concentramento denominato Stalag VII-A.

In quel campo, ove gli internati subirono angherie e privazioni, il giovane carabiniere rimase prigioniero fino all'aprile del 1945, quando, durante uno dei bombardamenti delle truppe alleate alle postazioni tedesche, rimase ferito per l'esplosione di una caccia incendiaria, decedendo in ospedale il 19 aprile.
La sua salma fu quindi tumulata nel Cimitero Militare Italiano, all'interno del più grande Cimitero Comunale di Monaco di Baviera, quello denominato Waldfriedhof. Grazie alla volontà dei familiari, lo scorso 11 aprile 2025 le spoglie del Carabiniere Mario Vona sono state esumate e i suoi resti mortali trasportati in Italia, presso il Mausoleo delle Fosse Ardeatine.

Nella mattinata del 28 aprile le spoglie sono infine partite per l'ultimo viaggio, quello per raggiungere il paese natio.
Scortate da un corteo dell'Arma, sono transitate per la casa natale e per il monumento sito nella via a lui intitolata, per poi raggiungere il luogo della cerimonia in Piazza Guglielmo Marconi dove, per la resa degli onori militari, sono stati schierati la Fanfara della Scuola Allievi Carabinieri di Roma. Ad accoglierlo tutti i familiari, il Sindaco di Monte San Giovanni Campano, Arch. Emiliano Cinelli, il comandante provinciale dei carabinieri, il Colonnello Gabriele Mattioli.

Nel suo discorso, il Col. Gabriele Mattioli (in foto) ha ripercorso la vita del giovane Carabiniere, che la guerra ha idealmente unita, nel tragico destino, a quella di molti altri commilitoni e civili del frusinate, deceduti nella lotta di liberazione e nei bombardamenti.
Successivamente si è tenuta la celebrazione eucaristica, presieduta da Don Stefano di Mario, parroco della Collegiata di Santa Maria della Valle, e co-presieduta da don Andrea Viselli, parroco della parrocchia di Chiaiamari, località del Comune di dove era originario il martire.
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