
Cocaina ed eroina purissime dall'Albania raggiungevano l’Italia.
Documentati 255 chili di stupefacenti portati da corrieri internazionali.
Un flusso di contanti pari a 4,5 milioni di euro.
È quanto scoperto dalla Direzione investigativa antimafia che oggi ha fatto scattare l'operazione “Ura”. 52 i provvedimenti cautelari nei confronti di soggetti coinvolti in un vasto sistema di narcotraffico. Tra questi anche un uomo residente a Frosinone. Tre le organizzazioni criminali che riuscivano a movimentare la droga persino dall'Ecuador e, grazie alla Mafia albanese, lo stupefacente arrivava in Italia.

La Dia ha sequestrato 3 milioni di euro in contanti diretti a Durazzo in Albania, 2 tonnellate di cocaina al porto di Rotterdam in Olanda, 932 chili a Gioia Tauro in Italia, 30 chili di eroina e 400 chili di hashish a Noicattaro. Scoperti laboratori artigianali per il taglio e il confezionamento della droga in provincia di Bari.
I trafficanti utilizzavano chat criptate della piattaforma SKYECC. I messaggi, una volta decodificati dalla DIA e condivisi con la SPAK di Tirana, sono stati analizzati e incrociati con le prove raccolte tramite intercettazioni, pedinamenti e dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, giudicati credibili dagli inquirenti.

I vertici delle tre organizzazioni agivano con una capacità di gestione paragonabile a vere e proprie holding criminali, sfruttando strumenti tecnologici avanzati e competenze manageriali.
I sequestri patrimoniali, effettuati in Italia e in Albania, hanno interessato beni mobili e immobili per diversi milioni di euro: 9 appartamenti, 4 società, 7 conti correnti e 3 autovetture sul territorio italiano, mentre in Albania sono stati bloccati ristoranti di lusso, agenzie immobiliari, una rete televisiva e due imprese edili.
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