Teatro. La prima pietra al Casaleno sarà anche l'ultima!

“Noi andiamo avanti con il Vittoria perché è finanziabile e gestibile”. Così il sindaco Ottaviani sulla questione del teatro comunale.

Una questione che tiene banco in questi giorni e che divide la città. Chi pensa che si debba procedere con il progetto che prevede la realizzazione di un teatro in zona Casaleno e chi invece, come l’attuale amministrazione, pensa che, in situazione di quasi dissesto, non si possono spendere i soldi che non si hanno. I soldi. Si tratta dei quattro milioni e mezzo previsti dal progetto del Casaleno (Costo 11 milioni. 6 e mezzo a carico della regione 4 e mezzo del comune). L’amministrazione non li ha e quindi non li può investire. È una scelta obbligata o politica? Su questo lasciamo a voi lettori i commenti. Ci limitiamo a riferire le posizioni. Quella del sindaco Ottaviani è questa: il progetto teatro al Casaleno non si può fare, primo perché “non abbiamo i soldi”, secondo perché "l’area non è ancora del comune" (mancano due particelle per le quali non si è raggiunto un accordo con i proprietari). Insistere su

questo progetto significa far iniziare i lavori per rischiare di ottenere un’incompiuta. “La nostra idea - dice Ottaviani -  è di andare in regione e chiedere che, dei 6 milioni e mezzo che dovrebbe spendere per il progetto al Casaleno, quattro se li tiene in cassa e due e mezzo li da al comune di Frosinone per acquistare e risistemare il Nestor”. In questo modo il comune avrebbe due teatri, quello minore, il Vittoria da 300 posti, e quello più grande il Nestor, circa mille. Sulla capacità del Vittoria di ospitare 300 persone c’è però chi pone seri dubbi. (leggi articolo). Sul fatto che il finanziamento regionale possa essere rimodulato e “spostato” sul Nestor ci sarebbero altrettanti dubbi: si tratta infatti di un finanziamento Filas, ossia finalizzato a quell’unico scopo. In altre parole o li si impiega per fare il teatro così come nel progetto (al Casaleno) o quei soldi vengono  irrimediabilmente persi. Marini ha fatto teatro non il teatro. Insomma la vicenda sembra dover tenere banco ancora per molto e dietro c’è tutto lo scontro politico tra l’attuale e la precedente amministrazione. Quest’ultima rea - secondo Ottaviani - di aver “fatto teatro” e non “il teatro”. Il sindaco si riferisce alla posa della prima pietra un anno fa, quando alla cerimonia vennero chiamati Gigi Proietti e Carla Fracci. “Si è trattato della prima ed ultima pietra” dice Ottaviani secondo il quale l’amministrazione Marini sapeva che il progetto non si poteva fare ma lo ha iniziato ugualmente. E per sostenere la sua tesi tira fuori il documento della Nidaco Costruzioni. La ditta, che avrebbe dovuto realizzare il teatro al Casaleno, non ha potuto iniziare i lavori (per responsabilità dell'amministrazione) ed ha quindi citato il comune per danni. La Nidaco chiede un milione 383 mila euro. Insomma, è il caso di dire, oltre al danno (nessun teatro realizzato) anche la beffa di dover pagare un risarcimento milionario!!!

 

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