Gli operai videocon al capolinea invocano i principi Repubblicani in piazza (foto e video)

Crisi Lavoro: Incontro decisivo in corso presso il Palazzo della provincia

Frosinone. "L'Articolo 1 Bis: L'italia è una Repubblica fondata sulla disoccupazione.." Recita cosi il cartello che scende dalle spalle di un ex lavoratore Videocon, emblema di questa provincia: un uomo oltre i 40 anni, licenziato e da ricollocare. Tra qualche giorno licenziati ufficialmente e senza stipendio a fine mese, gli operai della ex Videocon di Anagni, temerari nello spirito oltre che nel fisico, sono tornati ad imbracciare i "forconi" questa mattina sfilando in piazza Gramsci, sede del palazzo della Provincia, mentre ai piani alti i rappresentanti istituzionali, sono stati chiamati a discutere del futuro che attende 1094 persone. Uomini e donne, tutti oltre i 40 anni, molti dei quali prossimi alla pensione, altri lontani dalla meta e destinati ad essere ricollocati. Secondo i piani del Comitato per lo Sviluppo Economico, esiste uno spiraglio per loro, ci sarebbero imprenditori desiderosi di investire e posti di lavoro che si possono creare. Tanto parole a cui debbono seguire i fatti. Il punto certo dal quale si parte è la mobilità per più di mille persone, uno stabilimento chiuso e diroccato, una società fallita, una delle eccellenze della provincia di Frosinone polverizzata, i soldi per gli ammortizzatori sociali finiti. Dall'altro canto abbiamo 151 richieste in tutta Italia che hanno chiesto il riconoscimento dello stato crisi territoriale. Frosinone ha attivato tutte le procedure per entrarvi a far parte e ricevere i sostegni economico-finanziari del caso. Ad oggi, tra quelle 151 richieste, due sono passate. Criterio indispensabile per  procedere in questo senso è la proroga della cassa integrazione (già in deroga).

Bianchi: "La Regione ha trovato i soldi. Li utilizziamo per la cassa integrazione o per l'accordo di Programma?

Silvio Campoli in risposta a Bianchi: "Prima bisogna pensare all'accordo di Programma e poi alla proroga della cassaintegrazione. Sono due aspetti fondamentali della crisi."

Spilabotte: "Domani sarò in commissione lavoro al Senato con il ministro Giovannini e chiederò proprio della cassaintregazione".


Alla fine dell’incontro è stato stilato un documento  da inviare a tutte le parti in causa in cui si evidenzia che “la vertenza Vdc è un problema di carattere politico e quindi necessita di essere affrontato nella sua complessità: dal riconoscimento delle stato di crisi, alla ri-occupabilità delle persone, alla formazione Feg, alla valutazione oggettiva delle ricadute sociali, alla possibilità di accesso al sistema pensionistico, di modifica della legge Fornero”

Su quest’ultimo punto però il parlamentare Pilozzi,  rappresentante di Sel in aula, si è detto contrario: “Vogliamo l’abolizione in toto della legge Fornero”.

In ogni caso c’è bisogno di un’azione politica che debba portare a breve ai seguenti risultati:

  1.   Riconoscimento di area di crisi industriale complessa.
  2.   Accordo di programma di area dello SLL dei 31   comuni  a nord della provincia.
  3.   Valutazione delle ricadute sociali  sul territorio e mezzi di   tutela per i lavoratori.

Ogni eletto o rappresentante delle istituzioni si dovrà far carico di portare questi temi presso le autorità competenti. Nel frattempo, come ha specificato la consigliera regionale Daniela Bianchi : “La regione ha trovato i soldi. Diteci voi se dobbiamo impiegarli per la cassa integrazione o per il l’accordo di programma”. Dai sindacati la risposta è stata univoca: pensiamo all’accordo, dopodiché la proroga della cassa dovrebbe essere un passo quasi automatico.

 

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