Martedi caldo alla Ideal Standard: sciopero di otto ore per turno. Gli operai "Quale sarà il nostro futuro?"


Roccasecca. Operai in sciopero stamane davanti ai cancelli dello stabilimento (Foto concessa dall'Inchiesta Quotidiano)
Roccasecca. Operai in sciopero stamane davanti ai cancelli dello stabilimento (Foto concessa dall'Inchiesta Quotidiano)

Roccasecca. Si preannuncia un martedi caldo quello alla Ideal Standard, l'azienda attiva a livello internazionale nella vendita di materiali e accessori per il bagno con sede amministrativa e legale a Milano, stabilimenti in più parti di Italia ed uno in Bulgaria.  A scioperare da questa mattina alle 9 per le  otto ore di turno sono i circa 275 operai della sede di Roccasecca preoccupati per il futuro che si profila all'orizzonte dal momento che la proprietà, dopo aver dichiarato lo stato di crisi nel 2009 per carenza di commesse, in accordo con le parti sindacali, ha intordotto i contratti di solidarietà. Un passo indietro. La Società a responsabilità limitata, legata a doppio filo al settore delle costruzioni e del mercato immobiliare, vista la crisi attraversata da questi settori, dovuta alla contrazione di richieste per la costruzione degli immobili e la successiva ristrutturazione, ha iniziato a soffrire con ricadute significative sulla possibilità di fare fronte alle spese di gestione. Cosi dal 2009 ha chiuso gli stabilimenti europei in Gran Bretagna e Francia e la settimana scorsa i tagli hanno investito anche le sedi Italiane. Lo stabilimento di Orcènico in Friuli Venezia Giulia, chiuderà i battenti. Ben 450 addetti resteranno a casa, perderanno il lavoro. Si parla di famiglie con mutui e figli da crescere. Una crisi che cammina e lascia desolazione. Dopo Orcènico, in bilico c'è Trichiana, infine la sede di Roccasecca. Se la crisi, attraversata dall'azienda per la contrazione del settore di riferimento, non si arresta, la Ideal Standard continuerà a perdere pezzi? a tagliare? Questo quanto si chiedono operai, rappresentanti sindacali ed istituzioni del territorio. "Con lo sciopero di oggi - afferma Giuseppe Caccianini della Uiltec - si vuole chiedere un forte intervento istituzionale e riaprire il confronto al Ministero dello Sviluppo Economico perchè abbiamo un'azienda che ha contratto negli anni la sua presenza sul territorio italiano e in Europa, sta lentamente scomparendo a causa di una crisi di settore". In pratica la Ideal standard sta valutando l'andamento del mercato. Più questo si contrae e più spinge l'azienda a tagliare i costi vivi: ovvero il personale e gli stabilimenti.

Dati alla mano succede che uno stabilimento italiano come quello di Roccasecca produce un milione 200 pezzi l'anno, con un costo di 27€ l'ora ad operaio. Lo stabilimento Bulgaro produce 2 milioni di pezzi l'anno con un costo orario ad operaio di 5€ l'ora. Aggiungiamo anche che in Italia il 30% dei costi vivi se ne vanno in corrente dal momento che la produzione è realizzata con i forni elettrici. Ecco che si capisce subito quale potrebbe essere la propensione aziendale.

Un intervento della Regione e del governo Italiani dovrebbero portare ad incentivare le aziende a restare in Italia favorendole in più possibile con agevolazioni in termini di spese di utenze e fardelli burocratici.

Stiamo parlando di un'azienda che ha contribuito ad arricchire il cassinate. Famiglie che hanno realizzato il sogno di acquistare una casa e mantenere i figli grazie alla produzione dello stabilimento. Parliamo di un'azienda per la quale  hanno disegnato i più celebri designer internazionali, da Gio Ponti ad Achille Castiglioni solo per citarne due. Un'azienda che ha cento anni di storia. (continua)

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Commenti: 1
  • #1

    Barone Rosso (martedì, 23 luglio 2013 16:49)

    Mi piange il cuore leggere di queste cose. Il lavoro italiano che viene perso a favore di altri territori.