Marangoni. Il colosso conferma l'imminente chiusura. "Non abbiamo risorse"

La Regione apre il fronte della collaborazione per scongiurare la chiusura

Anagni. “In assenza di interventi strategici e mirati, Marangoni non prevede riapertura di sorta.” In poche parole questa è la linea adottata dal management dell’azienda questa mattina in sede regionale davanti ai rappresentanti sindacali, i vertici regionali ed istituzionali del territorio. L’azienda, un tempo leader nella produzione di pneumatici in tutto il mondo, e da qualche anno duramente fiaccata dalla concorrenza asiatica non ha liquidità, non ha un partner industriale con il quale affrontare e resistere alla crisi del settore auto e alla concorrenza dei competitor. Quindi lo stabilimento di via Anticolana, più di 600 operai, non riprenderà la produzione cosi come richiesto dai rappresentanti sindacali. Le maestranze per le quali è prevista cassaintegrazione fino al 31 Dicembre continuano ad alternarsi davanti ai cancelli di uno stabilimento fermo ed improduttivo. "Ci troviamo davanti ad una crisi strutturale pesantissima alla quale non si può rispondere con l'improvvisazione - afferma Mauro Piscitelli Uiltec- si rischia di vanificare speranze. Ci vuole freddeza e ragionevolezza". Intanto per la prossima settimana sono in programma due incontri istituzionali. Martedi iniziative di protesta concrete da parte dei lavoratori.  Lunedi incontro presso l'assessorato regionale al lavoro. Venerdi le parti incontraranno i sindacati per fare il punto della situazione. La Regione intanto ha incaricato la proprietà di Marangoni di presentare un dossier dettagliato delle criticità per poter rispondere con soluzioni adeguate e circostanziate.

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Commenti: 2
  • #1

    un lettore (venerdì, 13 settembre 2013 18:34)

    Carissimi colleghi OPERAI credetemi come vi ho anticipato qualche giorno fa' non risolveranno nulla non frega niente a nessuno.
    I grandi politici del nostro territorio dove sono? io mi sono trovato come voi e posso dire che e' un umiliazione indescrivibile. CONTINUATE A LOTTARE SENZA SOSTE MA NEL PIENO RISPETTO DELLE REGOLE.

  • #2

    Christian (venerdì, 13 settembre 2013 22:35)

    Lo ribadisco, è colpa dell'euro, informatevi e ribelliamoci a quello, non c'è più uno stato italiano, ci sono burattini come Monti o Letta messi a pecora davanti a Draghi, la Merkel, Von Rompuy e ai BANCHIERI che ci fottono...