Il Tribunale da Ragione ai lavoratori

17 tutti ex lsu, dopo una procedura di stabilizzazione erano stati assunti dal 2012 con contratto a tempo indeterminato.

Ad assumerli il consorzio per la conservazione e valorizzazione del patrimonio speleologico delle grotte di Pastena e Collepardo Di li a poco però sono stati estromessi dal posto di lavoro per “anomalie nella procedura di assunzione”.

A questo punto i lavoratori hanno impugnato l’atto con ricorso d’urgenza e sono stati quindi reintegrati.

Poi, a seguito di reclamo nuovamente estromessi dal posto di lavoro. Anche contro tale atto è stato fatto ricordo. Il Tribunale di Cassino ha accolto quindi la domanda risarcitoria condannando il Consorzio al risarcimento del danno nella misura di 15 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto goduta, oltre accessori come per legge.

Grande soddisfazione da parte del Segretario Generale della Cisl Pietro Maceroni che commenta: “sono anni che seguiamo da vicino la vicenda dei Lavoratori del Consorzio delle Grotte di Pastena e Collepardo, una vicenda che gettò nel più completo sconcerto le maestranze e l’opinione pubblica. Un dramma sociale che lasciò senza futuro ben 17 famiglie che dopo aver firmato un contratto a tempo indeterminato si videro licenziati. Ma il Sindacato Cisl ed i Lavoratori non si sono arresi e continuando a lottare per il loro posto di lavoro si sono visti riconosciuti, dal Tribunale di Cassino, i loro diritti”.