Scoperta Epigrafe Rupestre

Che vi fossero importanti reperti era cosa nota già dagli anni ’70, in quanto era visibile una parte di un’epigrafe che lasciava supporre che vi potessero essere altri resti.

 

Finché l’Archeoclub di S. Giorgio a Liri, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale, ha effettuato ricerche mirate nel corso della primavera di quest’anno, ad opera di un gruppo di volontari coordinati dagli esperti dell’associazione con la supervisione del dott. Carlo Molle, esperto epigrafista. 

 

Ed è proprio di qualche settimana fa l’annuncio del ritrovamento della parte mancante dell’epigrafe.

 

All’importanza della scoperta epigrafica, ancora oggetto di approfondimento da parte degli studiosi, contribuisce il fatto che la sua ubicazione indicherebbe la presenza di un’area sepolcrale collocata a mezza costa di una collina, su un’antica strada che collegava probabilmente Interamna Lirenas (i cui resti, distanti pochi chilometri, sono attualmente oggetto di scavi da parte dell’Università di Cambridge in collaborazione con la Soprintendenza ed il Comune di Pignataro Interamna) all’importantissimo porto commerciale di Minturnae, passando per la Valle del Garigliano.

 

L’iscrizione cita un facoltoso personaggio locale chiamato Lucio Cerrinio Callisto il quale, presumibilmente nel corso del I secolo d.C., fece erigere un cospicuo sepolcro per sé e per la moglie Decimia, riservandone la fruizione anche ai figli, alle liberte e ai loro discendenti.

 

La scoperta è stata ufficializzata recentemente al convegno “Le epigrafi della Valle di Comino” tenutosi il 28 maggio ad Atina, che ha visto la presenza di importanti studiosi della materia, tra cui:  Heikki Solin, dell’Istituto Classico dell’Università di Helsinki; Giovanna Rita Bellini e Matteo Zagarola della Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale; Michele Carroccia, studioso di Topografia Antica; Cesare Letta, dell’Università degli Studi di Pisa; Carlo Molle, della Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale; Alfredo Morelli, dell’Università degli Studi di Cassino, e Sabrina Pietrobono, dell’Università degli Studi dell’Aquila.

 

                                                                                                                                                                                                 Davide Della Rosa

Scrivi commento

Commenti: 1
  • #1

    Antonio (domenica, 05 giugno 2016 20:32)

    Bravi ! E bravo Matteo, la storia della nostra terra è importante !