Depuratore Sotto Sequestro

Assenza di Autorizzazione Integrata Ambientale.

 

Condizione necessaria per lo svolgimento dell’attività.

 

Di qui il sequestro del depuratore

consortile del cassinate operato dai carabinieri del Nipaf (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale). Sopralluoghi ed accertamenti hanno infatti rilevato come l’installazione fosse solo autorizzata agli scarichi dei reflui. Secondo quanto appurato invece dai tecnici di Arpa Lazio tale installazione necessita di una Autorizzazione Integrata Ambientale, e non di una semplice autorizzazione agli scarichi.

 

Come noto, l’A.I.A. prevede una complessa procedura autorizzatoria, comprensiva di uno specifico Piano di Monitoraggio e Controllo a presidio proprio dell’ambiente. Una ordinaria autorizzazione agli scarichi ha ad oggetto un particolare aspetto di un determinato impianto produttivo; di contro l’A.I.A. è una autorizzazione unica che sintetizza tutti gli aspetti ambientali di quell’impianto e non solo gli scarichi.

 

Il provvedimento cautelare emesso dal GIP prescrive un congruo termine per regolarizzare la posizione dell’installazione e superare le criticità evidenziate, concedendo la facoltà d’uso per garantire il servizio di depurazione dei reflui urbani ed industriali.

Il Cosilam Risponde

“Il Cosilam ha presentato richiesta per il rilascio dell’autorizzazione Aia nella primavera 2015. Da quel momento sono state seguite attentamente tutte le disposizioni di legge sia per l’iter per il rilascio dell’autorizzazione che per lo svolgimento delle attività. Il 20 aprile 2017 si è conclusa la Conferenza dei servizi con esito positivo per la concessione dell’Aia. Da quel momento siamo in attesa che la Provincia rilasci l’autorizzazione. Siamo assolutamente sereni visto il pieno rispetto di tutte le procedure e sicuri che tutto sarà chiarito in tempi brevi”, lo ha affermato il Presidente Pietro Zola relativamente al sequestro operato dal Gruppo Carabinieri Forestali di Frosinone.

Scrivi commento

Commenti: 0