Foscama. Le Verità di Baldassarri

"Dobbiamo in primis come Gruppo le scuse a tutti coloro che si sentono privati dei loro diritti e delle loro spettanze".

 

L'imprenditore Massimiliano Baldassarri si scusa con i dipendenti della Biomedica Foscama e spiega le sue ragioni.

"Capiamo il loro risentimento e ci auguriamo che la vicenda si concluda in modo diverso da come oggi la fotografia fa apparire. E' necessario ripercorrere le tappe di questa storia iniziata nel 2010... Abbiamo rilevato la gestione della precedente proprietà In liquidazione, tramite affitto di ramo d’azienda...

e ripreso l’attività, arrivando ad investire in un sito non nostro oltre 4 milioni di euro. Alla fine del 2011, la vecchia soc fallisce... e inizia una trafila infinita con la procedura fallimentare, che dura sino ad oggi...

 

Gestire un sito così delicato in affitto e senza garanzia alcuna per 8 anni è impresa ardua. Abbiamo chiesto decine di volte garanzie sugli investimenti e collaborazione al Curatore Avv. Diana illustrando le difficoltà di una situazione così peculiare...

 

Zero risposte zero garanzie, zero disponibilità. Solo proroghe di gestione temporanea per allungare i tempi che ci hanno portato nella massima precarietà ad oggi, quando si poteva chiudere la partita già da più di un anno (e chiesto da noi una gestione condivisa con la curatela per affrontare le priorità).

 

Nel frattempo abbiamo riportato l’azienda da una perdita di 22 milioni bilancio 2009 e 11 di fatturato. Ad un margine operativo di 1,5k e 17 milioni di fatturato (bilancio 2017). L’attività è sempre stata garantita e gli investimenti possibili realizzati nei limiti di una situazione altamente precaria...

 

Abbiamo invocato da anni si arrivasse presto all’asta dove con l’ausilio di fondi e partner eravamo in grado di garantire stabilità e futuro...

 

Negli ultimi mesi siamo stati il bersaglio di alcune sigle sindacali e di vicende surreali operate anche con la complicità acclarata  di alcuni dipendenti, che hanno determinato lo stato attuale.

 

Per citare un esempio quando ancora il curatore non aveva il possesso del sito ha scritto a nostri clienti esteri (non sappiamo chi abbia fornito tali indicazioni) di riferimento, facendoci bloccare ingentissime somme a noi dirette.

Abbiamo pagato una cifra superiore al milione per cause di lavoro, cui doveva rispondere contrattualmente la procedura rimborsandoci immediatamente gli importi.

 

Abbiamo invocato invano di rispettare gli accordi... Oggi vantiamo crediti dalla procedura immediatamente prededucibili per oltre 6 milioni di euro, che se liquidati coprirebbero tutti i temi ed i problemi...

 

Se lo sforzo sindacale (attivato da pochi mesi con anomala energia di alcune sigle) fosse stato rivolto verso la pretesa di fare l’asta invece che sempre contro l’impresa oggi non ci troveremo in questa situazione paradossale, ci domandiamo come mai!!  

 

Se oggi si dirige verso un’asta tra 60 gg è perché ci siamo rivolti direttamente alla sensibilità del Giudice delegato, che ha disposto superando le scelte del curatore. La vicenda surreale a cui siamo arrivati è determinata da questi fattori ed altri che verrano acclarati...

 

Vedremo se la procedura rispetterà gli impegni di recente assunti e sarà in grado di bandire l'asta nei tempi indicati e sopratutto riconoscerà i nostri crediti reali, il che riporterebbe tranquillità, garantirebbe tutti in primis i lavoratori e gli investitori che affiancano nel diritto di opzione per l’acquisizione dell’azienda".

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