Omicidio Stradale

Cinque anni a Francesco Scarsella.

 

Si tratta del 35enne coinvolto nel sinistro stradale avvenuto lungo la Casilina in territorio di Ferentino.

 

Il giovane è stato condannato a cinque anni di reclusione per

aver causato la morte di due coniugi campani residenti nel cassinate. La sentenza è stata pronunciata ieri mattina in sede di rito abbreviato. L’imputato comunque non andrà in carcere e sconterà la pena ai domiciliari.

 

All'epoca dei fatti, il 15 ottobre dello scorso anno, Scarsella viaggiava con la patente revocata (il documento gli era stato ritirato nel 2006 perché trovato alla guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti).

 

Secondo l'accusa era sotto l’effetto di droghe quando travolse una moto Suzuki sulla quale viaggiavano i coniugi Giancarlo Marrandino di 38 anni e Rosaria Orlando di 43 anni. La coppia era volata sull'asfalto. Inutili i soccorsi. I due centauri morirono a pochi minuti l'uno dall'altro.

 

Nel processo di ieri il pubblico ministero aveva chiesto undici anni di carcere. Ma l'avvocato Tony Ceccarelli, difensore dell'imputato è riuscito a dimostrare che all'epoca dei fatti il suo assistito non si trovava sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.

 

Le analisi delle urine che avevano dato esito positivo alla cocaina non potevano essere attendibili in quanto i metaboliti della droga restano nelle urine per mesi, e Scarsella che si stava disintossicando al Sert, assumeva metadone.

 

Il giudice ha accolto la testi ed ha ridotto la pena. I familiari delle due vittime, che si sono costituti parte civile, erano rappresentati dall’avvocato Enrico Pavia del Foro di Frosinone.

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Commenti: 4
  • #1

    Mah (martedì, 11 dicembre 2018 20:36)

    Due morti sulla coscienza, famiglie distrutte, non paga nulla, neppure la moto e cinque anni a casa è sicuramente prenderà pure un sussidio dal comune.
    Che bel paese l’Italia.
    Ma a chi fa comodo averla così...

  • #2

    Mah2 (mercoledì, 12 dicembre 2018 09:15)

    Incredibile

    Questo ha ucciso 2 persone e sta a casa.
    In questa stessa pagina on line c è un articolo dove dice che 2 persone trattavano indumenti all outlet di Valmontone e sono stati tradotti in carcere.

    Questa cosa è sconcertante ovvero se uccidi stai a casa e se rubi(anche se è un reato si intende) vai in galera.

    Roba da pazzi

  • #3

    Giorgio (mercoledì, 12 dicembre 2018 09:35)

    per Mah2
    Non è proprio così. I ladri dell'outlet sono stati arrestati perchè colti in flagranza di reato. Tuttavia non resteranno in carcere. Prima dovranno subire un processo al termine del quale al massimo daranno un breve periodo di domiciliari. Nell'altro caso (omicidio stradale) un processo c'è stato e c'è stata una condanna. Poteva capitare anche a te di investire qualcuno e causarne la morte. Non è omicidio volontario. Neppure è stato dimostrato che la persona in questione fosse sotto l'effetto di droghe. Cinque anni, anche se ai domiciliari, sono tanti, per un errore alla guida, anche se con conseguenze gravissime. Se vuoi paragonare le due vicende devi però attendere il processo dei "ladri". Confronta la loro condanna con questa per un giudizio più obiettivo.

  • #4

    Caro Giorgio, (mercoledì, 12 dicembre 2018 13:56)

    prima di tutto c'è una sentenza di colpevolezza e certo non c’è lo siamo inventati noi, quindi nessun problema a parlarne.
    Se non ricordo male, aiutatemi per favore, questo signore pare guidasse una moto senza avere la patente di guida e che, sempre se non ricordo male, non doveva neppure trovarsi in quel posto perché forse sottoposto a qualche misura giudiziaria.
    Quindi, se tu riesci ad immedesimarti in queste circostanze che ti inducono ed essere comprensivo e buonista per queste persone, il problema è tutto tuo e forse, chissà, perché anche tu viaggi a metadone e quindi lo definisci “errore alla guida”.
    Facci sapere quali zone frequenti perché è preferibile passare lontano da dove passi tu.