Smog. Dati Sempre più Allarmanti

La misura adottata non serve a migliorare l’aria respirata dai cittadini.

 

I dati delle centraline dell’arpa confermano che i pm10 presenti sul territorio di Frosinone continuano ad essere alti.

 

Al 31 di gennaio infatti i 

giorni di sforamento erano 23. All’11  di febbraio (l’ordinanza di stop è partita il primo febbraio) sono arrivati a 30. Il picco si è raggiunto venerdì 8 febbraio con 115 microgrammi per metro cubo. Se consideriamo che il limite non dovrebbe superare i 50 ci rendiamo conto che poco è cambiato e a nulla o quasi è servita l’ordinanza di stop alle auto.

 

C’è di più. L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente ha reso noto il report sulla qualità dell’aria a Frosinone del mese di gennaio ed ha comparato i valori rispettivamente delle PM 10, delle PM2,5 e delle PM1. Ed i risultati non sono affatto incoraggianti. La centralina ARPA di viale Mazzini, ha evidenziato una media giornaliera tra PM 2,5 e PM10 pressoché sovrapponibile.

 

Tale dato è inquietante secondo i medici per l’ambiente che spiegano: “Secondo la letteratura il rapporto tra le polveri sottili PM2,5 e PM 10 è compreso tra 50% e 60% (Harrison). Ciò significa che di 10 mcg di PM10 in un metro cubo di aria, mediamente sei mcg sono di PM2,5”.

 

Questo vuol dire che “circa il 95% di PM 10 sono costituite da PM2,5, ben oltre, quindi, il previsto 60% riportato dagli studi di letteratura citati. Le PM 2,5 sono ancor più dannose per la salute. Le PM 2,5 appartengono infatti alla Frazione Respirabile, grazie alla quale raggiungono il polmone profondo.

 

Nello stesso report sono stati comparati anche i valori delle PM1 con le PM10, con esiti probabilmente ancora più inquietanti da un punto di vista medico.

 

Le PM1, di diametro ancora più piccolo, con la capacità di diffondere più facilmente in tutti i tessuti, proprio per le dimensioni estremamente ridotte “inducono alterazioni che coinvolgono tutti gli organi ed apparati, caratterizzando una patogenicità ancora maggiore, secondo l’assioma per cui le particelle più sono piccole più sono dannose”.

 

Le PM 1 però non vengono misurate dalle centraline ARPA. I dati di gennaio delle PM 1, rilevati dai sensori ANCLER alla Villa Comunale ed al Centro Storico, mostrano una incidenza rispettivamente del 65% e del 60% circa di rapporto con le PM10.

 

Questi dati confermano che la parte bassa della città, presenta un inquinamento non soltanto quantitativamente maggiore rispetto il centro storico, ma anche qualitativamente diverso e più pericoloso.

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Commenti: 1
  • #1

    La soluzione? (martedì, 12 febbraio 2019 20:41)

    Che si puo fare