Horeca! La Rivolta dei Ristoratori

Horeca! potrebbe sembrare il grido di battaglia di una tribù belligerante.

 

Ed in effetti lo è anche se in realtà si tratta solo di un acronimo.

 

Ho.re.ca. ossia hotel, ristoranti, caffè o anche catering.

 

Insomma tutta la categoria è in rivolta. In provincia di Frosinone sono 476 gli esercizi commerciali che ne fanno parte e che sono sul piede di guerra.

 

Stanno riconsegnando le chiavi dei loro negozi ai sindaci. Un gesto simbolico ma la protesta è reale. “Vogliamo riaprire i negozi ma solo quando ci saranno norme chiare sulle direttive”.

A parlare è Gianfranco Coniglio (in foto) uno dei cofondatori dell’associazione qui in Ciociaria.

 

“Chiediamo al governo – dice - di metterci in condizioni di non fallire. Vogliamo una sospensione dei tributi e delle imposte, una moratoria sui canoni di locazione, l’esenzione della cassa integrazione per i dipendenti e un fondo perduto per le piccole imprese”.

 

Sono le condizioni base necessarie perché altrimenti l’indebitamento della piccola attività di ristorazione decreterà la sua morte. “Non vogliamo essere né la causa né il mezzo della propagazione del virus - spiega - ma i problemi da risolvere sono numerosi".

“Mettere due metri di distanza tra un tavolo all’altro significa che un locale con 100 posti potrebbe ospitare solo 30 clienti. In questo caso saremmo costretti a ridurre il personale o addirittura a chiudere”. 

 

Un’altra problematica non chiara riguarda la sanificazione dei locali. L’operazione, dicono, avrebbe un costo medio di 300 euro più iva.

 

“Se si tratta di farlo solo alla riapertura – Dice Marco de Santis - e poi una volta ogni due settimane, va bene, ma se si deve sanificare ogni giorno il costo diventa insostenibile.

 

Vogliamo delle regole certe anche per capire se ci conviene riaprire o meno”.

 

Che i ristoratori siano “alla frutta” lo dimostra anche la protesta ancor più eclatante messa in atto da un noto ristoratore del capoluogo: Giampiero Pigliacelli due giorni fa ha minacciato di dare fuoco al locale.

 

Una forma di protesta forse eccessiva ma che spiega la grave situazione in cui versa tutto il comparto.

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Commenti: 1
  • #1

    banana republic (giovedì, 30 aprile 2020 10:55)

    Vediamo se c'è ancora qualche delatore un giro che li chiamerà untori o furbetti.