Turismo a Picco. Associazioni sul Piede di Guerra

“Come si fa ad essere competitivi quando, ad esempio, le tariffe del servizio idrico del Lazio sono più care di quelle delle Regioni limitrofe, e nell’ambito della Regione quella della nostra provincia è del 30% più onerosa delle altre?”.

 

A farsi questa domanda sono

tre associazioni Confcommercio, Federalberghi e Confimprese Italia. In un comunicato congiunto lamentano “il silenzio assordante delle istituzioni”. 

 

Una politica che continua ad ignorare “il grido di dolore che giunge dall’intero comparto turistico della provincia di Frosinone, e qui non si parla solo di Alberghi, ma di Bar - Ristoranti - Agriturismi - B&B”. A soffrire la crisi economica del dopo covid sono soprattutto le strutture ricettizie.

 

Gli alberghi sono stati riaperti ma non ci sono i turisti. In più “il Gestore del servizio idrico unilateralmente ha formalizzato per il 2020 un incremento tariffario vicino all’8 per cento”.

 

Un ulteriore mannaia per la ristorazione che sperava invece “in una serie di agevolazioni che impedisse la chiusura di molte attività commerciali”. Di qui la richiesta di un incontro urgente al Presidente della Provincia Pompeo, al fine di attivare un tavolo con Acea ATO 5.

 

Stessa procedura con la Regione e con la Garante del servizio idrico integrato. Cosa chiedono le tre associazioni? Intanto il blocco degli aumenti, lo slittamento del pagamento delle bollette a gennaio 2021, il blocco delle azioni di recupero per l’intero 2020 e la definizione di una tariffa “flat” senza eccedenze per gli anni 2020-2021.

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Commenti: 4
  • #1

    Illusi (lunedì, 22 giugno 2020 12:25)

    Ma ancora pensate che ci potrà essere una mano tesa verso gli imprenditori e i cittadini?

    Si è visto poco e niente durante la pandemia figuriamoci ora che questa pressione non c’è più quale potrà essere l’aiuto.

    Chiacchiere tanto per tirare a campare e mantenere i molti migliaia di euro mensili fini al 2023.

    Stiamo con i piedi per terra, ormai non c’è più speranza.

  • #2

    Arieccolo (lunedì, 22 giugno 2020 13:26)

    Altro nick name

  • #3

    Ko (lunedì, 22 giugno 2020 14:28)

    Io le speranze le ho perse 60 anni fa adesso cerco di sopravvivere, ma la colpa principale la do agli italiani non paghiamo più nessuno e chissà si daranno una mossa

  • #4

    Infatti (lunedì, 22 giugno 2020 15:27)

    Non bisognava riaprire.
    Dopo due mesi bastava resistere altri quindici giorni e ci venivano a pregare con il cappello in mano.
    Purtroppo siamo troppo buoni e così... ci fottono ancora di più.