Arrestata La Sorella Del Boss Dei Casalesi

Eseguita l’ordinanza di detenzione in carcere a carico di Elvira Zagaria, sorella del super boss dei Casalesi, Michele Zagaria.

 

La donna, dopo l’arresto del fratello, era diventata il leader dell’omonimo clan camorristico.

 

Una figura di spicco della

criminalità organizzata, sottrattosi per anni alle ricerche delle forze di polizia e della Magistratura. L’operazione porta la firma di Polizia e Guardia di Finanza.

 

Elvira Zagaria era gravata da numerosi precedenti, nel 2015 era stata tratta in arresto insieme ad altri esponenti dell’omonimo clan per il reato di associazione di stampo mafioso, in quanto coinvolta nell’operazione che ha consentito di far luce sulle infiltrazioni del clan anche nella gestione degli appalti ospedalieri di Caserta.

 

Operazione culminata con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 24 soggetti e con sequestri di beni per milioni di euro. Nel corso dell’operazione è emerso il ruolo centrale svolto da Elvira ZAGARIA. A lei, dopo l’arresto di tutti i membri di sesso maschile della famiglia e dopo la morte del marito, Francesco, era toccato il compito di gestire gli ingenti capitali illeciti delle attività del clan.

 

Il 28 Marzo dello scorso anno era stata condannata con sentenza di secondo grado della Corte d’Appello di Napoli alla pena di anni 7 di reclusione per il reato di associazione di stampo mafioso.

 

Reclusa presso la casa circondariale di Messina, a seguito di specifica istanza il 31 maggio del 2019 ottenne la concessione della misura cautelare meno afflittiva degli arresti domiciliari stabilendosi in una lussuosa villa di Boville Ernica (FR).

 

Il provvedimento odierno giunge all’esito di prolungate ed articolate indagini condotte, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Frosinone, dalla Squadra Mobile della Questura e dal Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria della Guardia di Finanza che hanno svelato la presenza di un’uscita riservata utilizzabile per eventuali fughe ovvero per ricevere visite all’interno dell’abitazione in modo occulto.

 

È stata infatti documentata in una circostanza la presenza nell’immobile di un altro affiliato al medesimo clan, proveniente dalle stesse zone geografiche della ZAGARIA e gravato da specifici pregiudizi di polizia in materia di associazione di stampo mafioso.

 

Sulla base dei sopracitati elementi è stata richiesta ed ottenuta dalla Corte di Appello di Napoli l’aggravamento della misura cautelare precedentemente imposta, in forza della quale la detenuta sarà reclusa presso la casa circondariale di Rebibbia.

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    M.c.x.Z. (venerdì, 21 agosto 2020 13:17)